Risarcimento danno morale: una coppia inglese non riesce ad avere figli, decide così, come succede a molti, di ricorrere alla fecondazione assistita. Tutto nella norma, se non fosse che la donna, a insaputa del marito, decide di utilizzare il seme di un altro uomo. E per giunta non uno qualsiasi, ma quello di un suo ex fidanzato. Il marito ora chiede un risarcimento danno morale pari a circa 138.000 euro (100.000 sterline).
Risarcimento danno morale: la scoperta
La sconcertante verità sul padre biologico del bambino, viene alla luce quando il piccolo ha 5 anni, ora ne ha 9. Il marito, un insegnate di 60 anni, si trova così, da un giorno all’altro, davanti alla triste realtà: egli non è il padre biologico di suo figlio e inoltre il vero padre del bambino è un ex fidanzato di sua moglie. La donna ha quindi utilizzato lo sperma del suo ex per la fecondazione assistita e ha tenuto all’oscuro di tutto suo marito. Rabbia e frustrazione pervadono l’uomo il quale, oltre al divorzio già in corso, chiede un risarcimento danni per quanto da lui patito.
Risarcimento danno morale: i fatti
La coppia si era sposata nel 2002 e fu nel 2004 l’anno in cui decisero di recarsi in una clinica di Barcellona per provare ad avere un figlio tramite la procreazione medicalmente assistita. Ma , a quanto pare, la donna sembrerebbe che sia tornata pochi mesi più tardi nella stessa clinica, ma questa volta accompagnata da un suo ex fidanzato, il quale parrebbe abbia donato il suo seme e proprio grazie a quest’ultimo la donna sarebbe rimasta incinta del bambino nato nel 2005.
Risarcimento danno morale: le versioni discordanti dei coniugi
Il caso è quindi finito davanti alla Central London Country Court, dove sono stati ascoltati i racconti, spesso discordanti, di entrambi gli ex coniugi. La donna ha affermato di aver sempre pensato che il marito fosse consapevole di non essere necessariamente il padre biologico del bambino, in quanto l’uomo sapeva di non essere fertile. Il legale dell’uomo invece ha affermato che il marito fosse del tutto inconsapevole dell’accaduto. Insistendo sul fatto che l’uomo avesse sempre curato il piccolo mentre la moglie era impegnata con il lavoro e di come avesse speso più di 80.000 sterline per mantenere il bambino.
Risarcimento danno morale: la richiesta danni
Ora l’uomo chiede un risarcimento danno morale per il disagio e l’umiliazione patiti, oltre al fine di poter coprire l’importo pagato per il mantenimento del piccolo, più un risarcimento danni per la propria perdita di guadagno.
Di fronte alla Corte, l’uomo ha ammesso di essere consapevole del fatto che l’ex fidanzato della donna avesse donato il seme in quella stessa clinica di Barcellona, ma ha anche affermato che la donna gli aveva sempre assicurato di aver utilizzato il suo seme. La donna ha invece affermato che l’ex marito “sapeva fin dal primo giorno che ero stata in quella clinica con il mio ex ragazzo. Io non sapevo quale campione effettivamente fosse stato utilizzato. Non ho chiesto nulla. Ho solo presupposto che era più probabile che avessero utilizzato il campione fresco, ma non lo sapevo con certezza”. Se l’uomo avrà o meno diritto a un risarcimento danni per quanto da lui patito sarà la Corte di Londra a deciderlo.
Claudio Bonato
AL Assistenza Legale
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