Quando si parla di malasanità in Italia periodicamente si legge di dati riportati dalla stampa e provenienti dai più svariati tipi di enti. Spesso i numeri all’interno delle diverse ricerche differiscono fra loro, seppur riferendosi a periodi di tempo simili, e a volte gli scarti di differenza risultano essere sensibili.
Per questo motivo abbiamo deciso di riportare soltanto gli ultimi dati sulla malasanità in Italia provenienti da fonti governative ufficiali. Quello che state per leggere è quindi una sintesi della relazione della “Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali”. Questa Commissione è stata istituita dalla Camera dei Deputati il 5 novembre del 2008 ed ha operato dal 1 aprile del 2009 al 22 gennaio del 2013 (con la conclusione anticipata della XVI Legislatura). Il compito della Commissione era di indagare sulle cause e sulle responsabilità degli errori sanitari nelle strutture pubbliche e private. Ma anche sulle cause di ordine normativo, amministrativo, gestionale, finanziario, organizzativo e funzionale che hanno contribuito alla formazione di disavanzi sanitari.[/vc_column_text]
[vc_column_text]Ma passiamo ai numeri. Da aprile 2009 fino a dicembre 2012, ci sono state 570 segnalazioni alla Commissione di presunta malpractice medica. Di queste, 400 sono stati casi in cui si è registrata la morte del paziente. Questi 570 casi risultano essere così distribuiti nelle regioni italiane: 117 si sono verificati in Sicilia, 107 in Calabria, 63 nel Lazio, 37 in Campania, 36 in Emilia Romagna e Puglia, 34 in Toscana e Lombardia, 29 in Veneto, 24 in Piemonte, 22 in Liguria, 8 in Abruzzo, 7 in Umbria, 4 nelle Marche e Basilicata, 3 in Friuli, 2 in Molise e Sardegna, 1 in Trentino.Tra tutti i casi esaminati, la relazione ha posto particolare attenzione sulle infezioni da contagio in ambiente ospedaliero. Episodi che risultano essere particolarmente gravi per qualsiasi sistema sanitario, in quanto l’obiettivo di ogni struttura ospedaliera è quello di garantire la salute dei propri ricoverati. Di contagi ne risultano in totale 9: dei quali 2 sono casi di trasfusioni infette avvenuti rispettivamente in Emilia Romagna e in Sicilia. Seguono 2 gemelli deceduti per un’infezione nosocomiale e 1 bambina deceduta per contagio da Klebsiella pneumonie in Calabria. Si continua con 3 infezioni da stafilococco ai danni di altrettanti pazienti in Emilia Romagna, un decesso per contagio da Acinetobacter nel Lazio e un’infezione da virus “A” in Sicilia.
Ma, per poter avere una corretta cognizione dei numeri appena esposti e usando le parole del Presidente della Commissione Antonio Palagiano, quello che è fondamentale rilevare è:
“l’assenza, in Italia, di una banca dati che possa conteggiare in modo sistematico i casi, dunque qualsiasi elenco risulta essere parziale, fino a quando il sistema SIMES (Sistema Informativo per il Monitoraggio degli Errori in Sanità) non sarà a completo regime.”
Inoltre va notato che:
“i tagli alla sanità, effettuati negli ultimi anni, incidono sull’aumento delle denunce: se si tagliano i posti letto e le ambulanze sono fuori uso perché le barelle vengono utilizzate come letti, ovviamente chi attende l’arrivo del 118 rischia di non vedere i soccorsi arrivare per tempo. Se si continua a tagliare il personale, si costringe chi resta a coprire turni sempre più lunghi e impegnativi e, di conseguenza, con conseguenze negative sul livello di attenzione. Se una Asl non ha budget, impiegherà mesi o anni per aggiustare una tac. E questi sono tutti casi che ci sono stati segnalati”.
Una volta analizzati e enumerati tutti i casi che la relazione ha riportato, risulta anche necessario ricordare (come lo stesso Presidente Pagliano ha ritenuto opportuno fare) che il numero di eventi avversi in sanità registrati dall’indagine, anche se significativo, deve essere rapportato ai milioni di trattamenti terapeutici e interventi chirurgici che sono avvenuti dal 2009 a fine 2012. Questo a testimonianza che, nonostante i gravi problemi che sono emersi, il servizio sanitario italiano complessivamente riesce a prendersi cura dei propri cittadini.