Danno biologico come ottenere una rendita vitalizia

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INDICE – Danno biologico come ottenere una rendita vitalizia

I dati

Danno biologico: come scegliere tra rendita vitalizia e risarcimento immediato

Il calcolo del risarcimento del danno biologico: l’importanza dell’età della vittima

Rendita vitalizia per il danno biologico: cosa prevede la legge

Rendita vitalizia come risarcimento del danno biologico: come viene determinato l’importo?

Danno biologico: quanto tempo hai per chiedere il risarcimento

Danno biologico come ottenere una rendita vitalizia

I dati

Il danno biologico rappresenta una lesione permanente o una menomazione dell’integrità psicofisica di un individuo, che può essere causata da eventi traumatici o patologie. Secondo i dati più recenti dell’ISTAT, nel 2020 sono stati riconosciuti in Italia oltre 144.000 casi di danno biologico. Con un aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente. Tra le cause principali ci sono gli incidenti stradali, le malattie professionali e le aggressioni.

Il riconoscimento del danno biologico può comportare l’assegnazione di una rendita vitalizia a titolo di risarcimento, la quale garantirà un’indennità periodica per tutta la vita. Vediamo nel dettaglio come comportarsi in caso di lesioni causate, per esempio, da un incidente stradale e quando la rendita vitalizia è contemplata dalla legge italiana.

Danno biologico come ottenere una rendita vitalizia

Danno biologico: come scegliere tra rendita vitalizia e risarcimento immediato

Quando si subisce un danno biologico a causa di un incidente stradale, ma anche di un caso di malasanità o di un reato, si ha diritto ad un risarcimento per quanto patito. A indennizzo di quanto subito vi può essere la scelta tra una rendita vitalizia e un risarcimento immediato. Questa scelta può essere influenzata da diversi fattori, come l’età del danneggiato e le sue esigenze economiche.

Ad esempio, un bambino infortunato potrebbe preferire una rendita, mentre un uomo anziano potrebbe voler ottenere subito l’intera somma per goderne nel numero inferiore di anni che gli restano da vivere. Tuttavia, la scelta non spetta al danneggiato ma al giudice che valuta il caso specifico, considerando le ripercussioni negative sulla salute psicofisica di chi ha subito il torto.

Infatti il danno biologico, cioè le lesioni e menomazioni alla salute psicofisica di una persona, necessitano di una valutazione seria e approfondita. Questo perché le ripercussioni negative per chi le ha subite saranno qualcosa che accompagnerà le vittime per tutta la vita.

Danno biologico come ottenere una rendita vitalizia

Il calcolo del risarcimento del danno biologico: l’importanza dell’età della vittima

Il danno biologico, essendo di natura non patrimoniale, viene risarcito attraverso una somma di denaro riconosciuta in compensazione del pregiudizio subito dalla persona danneggiata. Se l’ammontare del danno non può essere provato in modo preciso, la sua entità verrà calcolata in forma equitativa, così come afferma esplicitamente l’Art. 1226 Cod. civile.

“Se il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, è liquidato dal giudice con valutazione equitativa.”

Per determinare il valore esatto del risarcimento, la giurisprudenza utilizza apposite tabelle di calcolo. Le più utilizzate e comunemente riconosciute sono quelle elaborate dall’Osservatorio della giustizia civile del tribunale di Milano o le tabelle del Tribunale di Roma, le quali tengono conto di svariati parametri, tra i quali l’età della vittima e la sua aspettativa di vita residua.

Questo perché a una maggiore aspettativa di vita deve corrispondere un maggiore ristoro economico. Ovvero un risarcimento più elevato, per chi dovrà convivere per molti anni con le menomazioni riportate. Infatti, gli stessi punti di invalidità riscontrati sono conteggiati tramite un valore diverso per un giovane o per un anziano. Ad esempio, in caso di incidente stradale con vittime giovani, il risarcimento danni può essere aumentato considerevolmente rispetto agli adulti.

Rendita vitalizia per il danno biologico: cosa prevede la legge

Come abbiamo visto, il risarcimento del danno biologico può essere erogato sotto forma di rendita vitalizia, ovvero una somma di denaro periodica che viene corrisposta al danneggiato per tutta la sua vita. In questo caso, il giudice tiene conto della presunta aspettativa di vita della vittima per stabilire l’importo della rendita, che viene calcolato in modo da essere corrisposto per tutta la vita effettiva del danneggiato.

L’art. 2057 del Codice Civile consente la costituzione di una rendita vitalizia in favore del danneggiato, ma non fornisce indicazioni precise sui criteri di determinazione dell’importo da corrispondere. L’articolo afferma infatti che:

“Quando il danno alle persone   ha   carattere   permanente   la liquidazione può essere fatta dal giudice, tenuto conto delle condizioni delle parti e della natura del danno, sotto forma di una rendita vitalizia. In tal caso il giudice dispone le opportune cautele.”

Pertanto, la liquidazione del danno biologico sotto forma di rendita vitalizia è ammessa dalla legge, ma la sua applicazione pratica è stata limitata dalla mancanza di criteri di determinazione dell’importo da corrispondere.

Danno biologico: come ottenere una rendita vitalizia

In ogni caso, il riconoscimento della rendita vitalizia come forma di risarcimento del danno biologico dipende dalle specifiche circostanze del caso preso in esame e dalla valutazione del giudice. Inoltre, l’importo della rendita vitalizia può essere rivalutato periodicamente per tener conto dell’inflazione e di altri fattori che possono influenzare il suo valore nel tempo.

In Italia, la costituzione di una rendita vitalizia come forma di risarcimento del danno biologico è disciplinata, come abbiamo visto, dall’art. 2057 del Codice Civile. Mentre i criteri di determinazione dell’importo della rendita possono essere stabiliti dai giudici seguendo i parametri delle già citate tabelle utilizzate più comunemente dai tribunali, come quelle elaborate dall’Osservatorio della giustizia civile del tribunale di Milano e quelle del tribunale di Roma.

Rendita vitalizia come risarcimento del danno biologico: come viene determinato l’importo?

La rendita vitalizia è una forma di risarcimento del danno biologico che prevede l’erogazione di una somma di denaro periodica al danneggiato per tutta la sua vita. Nonostante questa forma di ristoro economico sia prevista dalla legge italiana, nei tribunali italiani ha avuto una scarsa applicazione pratica a causa della preferenza, da parte dei danneggiati, per l’incasso immediato della somma complessiva.

Tuttavia, la rendita vitalizia può rivelarsi utile nei casi di danno biologico di rilevante entità e con vittime molto giovani. Per questi il ristoro integrale ed immediato sarebbe insoddisfacente e inopportuno. Inoltre, alcuni giudici adottano una via mediana, scomponendo il danno biologico in una parte da liquidare in un’unica soluzione e in una parte da attribuire in forma di rendita vitalizia.

La giurisprudenza negli anni si è indirizzata verso la linea che prevede che il giudice del merito può liquidare il danno biologico in forma di rendita vitalizia, ma deve accertarsi che l’importo riconosciuto sia adeguato per tutta la vita del beneficiario. Nel caso di un bambino piccolo rimasto menomato in modo permanente, ad esempio, è necessario accertare che il coefficiente di capitalizzazione della rendita fosse corrispondente alla sua tenera età e risultasse progressivo, in base alle maggiori esigenze personali dovute alla sua crescita.

Danno biologico: come ottenere una rendita vitalizia

Questo tipo di ristoro comprende quello che viene definito danno patrimoniale futuro. Nel caso specifico, una giovane vittima di incidente che purtroppo riporti lesioni permanenti che gli impediscano di trovare lavoro, avrà diritto a vedersi risarcite le perdite di chance e necessiterà di una fonte di reddito certa che gli permetta almeno il raggiungimento della specifica età pensionabile. Su queste tematiche si possono citare alcune sentenze che negli ultimi anni si sono indirizzate come appena spiegato: Tribunale di Milano, sentenze. n. 1797/2019, n. 165/2017 e n. 4681/2017.

Inoltre, secondo la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 31574 del 25 ottobre 2022, i coefficienti utilizzati per la liquidazione del danno da incapacità lavorativa sono molto meglio attagliati per fornire un ristoro economico a chi ha subito un danno biologico. Mentre i criteri attuariali stabiliti per l’imposta di registro non sono adeguati al risarcimento del danno biologico.

In conclusione, la determinazione dell’importo della rendita vitalizia come forma di risarcimento del danno biologico dipende dalle specifiche circostanze del caso e dalla valutazione del giudice. Il giudie inoltre deve tener conto delle esigenze personali del danneggiato e della sua aspettativa di vita per garantire un ristoro economico adeguato per tutta la sua vita.

Danno biologico come ottenere una rendita vitalizia

Danno biologico: quanto tempo hai per chiedere il risarcimento?

La prescrizione in Italia è regolamentata dall’articolo 2946 del Codice Civile, il quale afferma che:

“Salvi i casi in cui la legge dispone diversamente, i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di dieci anni.”

Il risarcimento danni è uno di quei casi dove la legge dispone diversamente. Quest’ultimo è infatti regolamentato dall’articolo 2947 del Codice Civile, il quale ci spiega che:

“Il diritto al risarcimento del danno derivante da fatto illecito si prescrive in cinque anni dal giorno in cui il fatto si è verificato. Per il risarcimento del danno prodotto dalla circolazione dei veicoli di ogni specie il diritto si prescrive in due anni.”

Secondo la legge si avranno quindi 5 anni per far valere i propri diritti per ottenere un risarcimento danni e nel caso di incidenti stradali gli anni saranno invece 2.

Lo stesso articolo 2947 afferma anche che: 

“se il fatto è considerato dalla legge come reato e per il reato è stabilita una prescrizione più lunga, questa si applica anche all’azione civile.”

Questo significa che, se nel caso specifico preso in esame dovessero esserci delle responsabilità penali nei confronti di chi è responsabile del dolo, le tempistiche previste per la prescrizione si adatterebbero a quelle previste dalle norme del Codice Penale e sarebbero quantificate in base allo specifico reato individuato. In questi casi i termini di prescrizione non saranno più di 5 e 2 anni, come stabilito dal Codice Civile, ma si adatteranno a quanto prevede il Codice Penale in base ai reati specifici che verranno contestati al responsabile che ha causato il danno.

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