Come fatturare il danno per ottenere il risarcimento
Quando si subisce un danno la legge si dimostra dalla parte della vittima garantendo che quest’ultima venga risarcita.
Una volta quantificati i danni patiti, il colpevole è tenuto a restituire le spese sostenute dalla vittima per ripristinare il danno.
Eventualmente può anche risarcire altri danni che i giudici ritengono imputabili a chi ha cagionato il sinistro.
Si pensi per esempio al caso in cui, a causa di un incidente stradale, la propria automobile subisca danni consistenti alla carrozzeria a causa di un altro automobilista.
Oppure, a tutti quei casi nei quali la disattenzione di un individuo causa gravi danni alla nostra persona o a cose di nostra proprietà.
Come fatturare il danno per ottenere il risarcimento: dimostrare il danno
Per poter procedere alla richiesta di un risarcimento per i danni subiti, il cittadino deve seguire alcuni step imprescindibili.
Secondo la legge infatti, per ottenere un indennizzo la vittima ha il dovere di dimostrare da un lato la condotta illecita del colpevole del sinistro dall’altro l’entità del danno.
Solo in questo modo potrà ottenere un congruo indennizzo.
Tuttavia, la legge è altrettanto chiara nell’asserire come non sia sufficiente dimostrare di essere in possesso di una fattura relativa alle spese sostenute per la sistemazione del danno.
Come fatturare il danno per ottenere il risarcimento: la sentenza
Secondo la sentenza numero 3293 del 2018 della Corte di Cassazione la fattura è un semplice documento di spesa ma quest’ultima non è sufficiente a provare l’entità del danno e, a maggior ragione, il fatto che la vittima abbia realmente versato quell’importo.
La legge prevede dunque che la fattura venga corredata da una quietanza nella quale si certifica l’avvenuto pagamento.
Nel caso in cui si paghi il carrozziere per sistemare i danni subiti dall’autovettura, sarà sufficiente saldare il conto attraverso un bonifico. Questo semplice strumento permette l’effettiva e insindacabile tracciabilità del danno subito.
Le norme italiane prevedono che se l’importo in fattura non è un corrispettivo, quindi una remunerazione, ma si tratta invece di un indennizzo a risarcimento di un danno subito, allora non verrà applicata l’Iva alla somma.
Come fatturare il danno per ottenere il risarcimento: la legge
È qui utile notare che in Italia esistono due tipi di risarcimento danni. Uno che deriva dalla responsabilità contrattuale, e uno proveniente da responsabilità extracontrattuale.
Dove per contrattuale si intende la presenza di un precedente vincolo di natura giuridica stipulato tra le parti.
Nel caso di responsabilità contrattuale, il divieto dell’applicazione dell’Iva nelle fatture inerenti il risarcimento danni, è chiaramente previsto dalla legge Art. 15, d.p.r. n. 633/1972.
Come fatturare il danno per ottenere il risarcimento: responsabilità contrattuale e extra contrattuale
Articolo nel quale si specifica quanto accennato prima riguardo alla non imponibilità dell’Iva alle somme che non hanno natura di corrispettivo.
Per quello che riguarda la responsabilità extra contrattuale, la non applicabilità si evince dalla stessa norma sopracitata.
Nello specifico, in quanto viene meno il presupposto oggettivo dell’imposta: questo perché non è mai stato creato un rapporto di natura giuridica tra le parti coinvolte.
Quando si ha diritto a un risarcimento danni?
Per poter chiedere risarcimento danni devono sussistere questi punti imprescindibili:
- Si deve aver subito un danno.
- Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di qualcuno.
- Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
- Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.
Il consiglio, per chi abbia subito danni a causa di un grave sinistro, è quello di rivolgersi a un avvocato per poter far valere al meglio i propri diritti.
Dott. Claudio Bonato – www.alassistenzalegale.it