Risarcimento per incidente stradale: quali sono i diritti dei minori coinvolti

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INDICE – Risarcimento per incidente stradale: quali sono i diritti dei minori coinvolti

Dati e introduzione

Misure di sicurezza stradale per i minori trasportati: quando l’assicurazione copre i danni? 

Lesioni colpose e procedimento penale

Normative e regolamenti per l’utilizzo dei sistemi di ritenuta per bambini

Sicurezza stradale: la copertura assicurativa del veicolo e la responsabilità del conducente

Prescrizione incidente stradale con minore coinvolto: tutto ciò che c’è da sapere 

Dati e introduzione 

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2020 in Italia sono stati registrati 162.008 incidenti stradali con lesioni a persone, dei quali 10.970 riguardavano bambini di età inferiore ai 14 anni. Inoltre, sempre nel 2020, sono state registrate 103 vittime tra i bambini di età compresa tra 0 e 14 anni a seguito di incidenti stradali, come riportato dal Ministero dell’Interno

In questo contesto, una recentissima sentenza del tribunale di Parma (Trib. Parma, sent. n. 573/2023 del 3 maggio 2023) può essere utile per fare chiarezza sulla questione del risarcimento in caso di incidente stradale che coinvolge un minore non correttamente assicurato all’interno del veicolo. Secondo la sentenza, il genitore che non rispetta le norme sulla sicurezza stradale e non assicura correttamente il proprio figlio minore può vedersi negato il diritto al risarcimento da parte dell’assicurazione. Infatti, la mancata adozione delle misure di sicurezza previste dalla legge costituisce un comportamento illecito che può determinare una diminuzione dell’entità del risarcimento. 

Risarcimento per incidente stradale quali sono i diritti dei minori coinvolti

Misure di sicurezza stradale per i minori trasportati: quando l’assicurazione copre i danni? 

Secondo alcuni studi riportati dall’ISS, sembrerebbe che in Italia circa il 20% dei bambini non viaggia in auto con le misure di sicurezza adeguate, come seggiolino o cinture di sicurezza, aumentando il rischio di lesioni in caso di incidente stradale. Pare che in alcune regioni del nord Italia questa percentuale si avvicini al 50%. 

Tuttavia, in caso di incidente stradale, l’assicurazione è tenuta a risarcire i danni subiti dal minore coinvolto, anche se non era adeguatamente protetto. Ciò è dovuto al fatto che il bambino viene considerato un “terzo trasportato” rispetto al titolare della polizza e l’assicurazione è responsabile per tutte le conseguenze dannose derivanti dalle azioni dell’assicurato. 

Ad esempio, se un conducente causa un incidente mentre il proprio bambino si trova in braccio alla madre anziché sul seggiolino, l’assicurazione deve comunque risarcire il danno al minore. 

A normare questo aspetto è l’articolo 141 del Codice delle Assicurazioni Private, il quale ci dice espressamente che “… il danno subito dal terzo trasportato è risarcito dall’impresa di assicurazione del veicolo sul quale era a bordo al momento del sinistro entro il massimale minimo di legge…” 

Se a causa dello stesso sinistro stradale vi fossero più persone con lesioni coinvolte, tutte avranno diritto a un risarcimento dei danni subiti, ma in questo caso l’articolo 140 del Codice delle Assicurazioni Private spiega in che modo l’assicurazione coinvolta agirebbe:  

“Qualora vi siano più persone danneggiate nello stesso sinistro e il risarcimento dovuto dal responsabile superi le somme assicurate, i diritti delle persone danneggiate nei confronti dell’impresa di assicurazione sono proporzionalmente ridotti fino alla concorrenza delle somme assicurate.” 

Va inoltre specificato che ogni terzo trasportato promuoverà la sua richiesta di risarcimento danni all’assicurazione coinvolta così come è previsto dall’articolo 148 del Codice delle Assicurazioni private

Risarcimento per incidente stradale quali sono i diritti dei minori coinvolti

Lesioni colpose e procedimento penale 

Tuttavia, per il conducente che non ha assicurato o controllato il figlio, ci sono conseguenze legali e sanzioni amministrative. In caso di lesioni gravi al minore, il genitore può essere anche accusato di lesioni colpose e vedere avviare un procedimento penale nei suoi confronti, così come previsto dall’articolo 590 del Codice Penale

Inoltre, nonostante l’assicurazione risarcisca il danno subito dal minore, la stessa può poi rivalersi sul conducente che non ha utilizzato i dispositivi di sicurezza per proteggere il minore coinvolto. 

È importante ricordare che l’utilizzo delle misure di sicurezza stradale per i minori è obbligatorio per legge (art. 172 del Codice della Strada, come vedremo tra poco) e che la mancata adozione di tali misure può comportare seri rischi per la salute dei bambini. Per questo motivo, è fondamentale seguire sempre le norme sulla sicurezza stradale e adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei propri figli durante gli spostamenti in automobile. 

Risarcimento per incidente stradale quali sono i diritti dei minori coinvolti

Normative e regolamenti per l’utilizzo dei sistemi di sicurezza per bambini  

Le norme e le leggi che regolamentano l’utilizzo delle misure di sicurezza stradale per i minori in Italia sono diverse. 

L’art. 172 del Codice della Strada  stabilisce che i bambini con altezza inferiore a 1,50 metri devono essere assicurati sui sedili posteriori dell’auto con sistemi di ritenuta omologati, come seggiolini o rialzi, adeguati alla loro età, peso e altezza. Inoltre, l’art. 172 del Codice della Strada prevede anche l’obbligo di utilizzare le cinture di sicurezza su tutti i sedili dell’auto, compresi quelli posteriori, per tutti i passeggeri di età superiore a tre anni e con altezza superiore a 1,50 metri. 

Risarcimento per incidente stradale: quali sono i diritti dei minori coinvolti

Le sanzioni previste in caso di violazione di queste norme sono una multa e la decurtazione di punti dalla patente, mentre in caso di incidente stradale il conducente può essere ritenuto responsabile in caso di mancata adozione delle misure di sicurezza. 

Va inoltre specificato che dal 2017, nel contesto UE, coesistono due norme di omologazione dei sistemi di ritenuta per minori (come seggiolini, ovetti e navicelle) che adottano un approccio differente nella loro classificazione: 

1 – La norma ECE R44: Questa norma si basa principalmente sul peso del bambino come criterio di classificazione. Fornisce indicazioni specifiche sui requisiti di sicurezza e di installazione dei dispositivi di ritenuta in base al peso del bambino. Ad esempio, si possono trovare seggiolini o ovetti omologati per i bambini di peso compreso tra 0-13 kg, 9-18 kg o 15-36 kg, ecc. La norma ECE R44 è stata utilizzata a lungo come riferimento principale per la sicurezza dei sistemi di ritenuta per bambini. 

2 – La norma ECE R129 (i-Size): Questa norma è stata introdotta come complemento alla norma ECE R44. Una delle principali novità introdotte dalla norma ECE R129 è la classificazione in base all’altezza del bambino. Invece di considerare solo il peso, la norma ECE R129 prende in considerazione anche l’altezza del bambino per determinare il sistema di ritenuta appropriato. Ciò significa che i seggiolini e gli ovetti conformi alla norma ECE R129 sono etichettati in base all’altezza consigliata per l’uso, ad esempio, fino a 105 cm, fino a 135 cm, ecc. Inoltre, la norma ECE R129 introduce anche requisiti di sicurezza aggiuntivi, come l’obbligo di installazione con il sistema ISOFIX e il senso di marcia rivolto all’indietro fino a una determinata età. 

Minore coinvolto in incidente stradale: la copertura assicurativa e la responsabilità del conducente 

Secondo la normativa vigente in Italia, il rapporto tra l’assicurato e l’assicuratore deve essere interpretato come se il minore sia un terzo trasportato. Ciò significa che l’assicurazione del proprietario del veicolo è tenuta a risarcire tutti i danni al passeggero minore, in base alle norme che regolamentano la copertura assicurativa del veicolo stesso. Così come abbiamo visto precedentemente e come previsto dal Codice delle Assicurazioni Private. 

Tuttavia, se il conducente non ha utilizzato i dispositivi di sicurezza adeguati per il minore, come il seggiolino o le cinture di sicurezza, ciò introduce un ulteriore elemento di indagine nell’ambito dell’azione di rivalsa. Questo perché, come abbiamo visto, il Codice della Strada e la normativa Ue impongono l’utilizzo di strumenti di sicurezza idonei. 

Nonostante ciò, l’assicurazione non può escludere la propria responsabilità per le scelte di guida imprudenti o negligenti del conducente che hanno causato il danno al minore trasportato. Infatti, la normativa vigente stabilisce che il conducente è sempre responsabile del rispetto delle norme sulla sicurezza stradale e dell’utilizzo delle misure di sicurezza adeguate per i passeggeri, in particolare per i minori. 

In caso di incidente stradale, quindi, l’assicurazione del veicolo è tenuta a risarcire il danno al minore trasportato, anche se il conducente non ha adottato le misure di sicurezza adeguate. Tuttavia, l’assicurazione può poi rivalersi sul conducente per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza stradale e l’utilizzo delle misure di sicurezza adeguate. 

In ogni caso, è importante ricordare che l’utilizzo delle misure di sicurezza stradale per i minori è obbligatorio per legge e che la mancata adozione di tali misure può comportare seri rischi per la salute dei bambini. Per questo motivo, è fondamentale seguire sempre le norme sulla sicurezza stradale e adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei propri figli durante gli spostamenti in automobile. 

Prescrizione incidente stradale con minore coinvolto: tutto ciò che c’è da sapere 

Normalmente la prescrizione per la richiesta di risarcimento danni per un sinistro stradale che coinvolge un minore è di 2 anni a partire dalla data dell’incidente. Ciò significa che l’eventuale richiesta di risarcimento danni deve essere presentata entro tale termine, altrimenti si perde il diritto di agire in giudizio.  

Così prevede espressamente il Codice Civile tramite l’articolo 2947

“Per il risarcimento del danno prodotto dalla circolazione dei veicoli di ogni specie il diritto si prescrive in due anni.” 

Come visto, tale articolo prevede che il termine di prescrizione per le azioni di risarcimento danni in caso di sinistro stradale è di 2 anni, ma continuando a leggere lo stesso articolo si vede che: 

“In ogni caso, se il fatto è considerato dalla legge come reato e per il reato è stabilita una prescrizione più lunga, questa si applica anche all’azione civile.” 

Questo significa che, se nell’incidente stradale preso in esame dovessero emergere dei reati, allora le tempistiche di prescrizione si adegueranno a quelle previste dal Codice Penale in base al reato individuato. 

In ogni caso, è sempre consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in materia di risarcimento danni per valutare la situazione e capire quali sono i tempi e le modalità per agire in giudizio. 

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