Il ruolo del coordinatore genitoriale nei conflitti familiari

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La figura del coordinatore genitoriale è una figura professionale importata concettualmente dagli Stati Uniti d’America dove viene utilizzata già da moltissimi anni. – Il ruolo del coordinatore genitoriale nei conflitti familiari.

Le circostanze di impiego di una tale figura professionale sono quelle di conflitto familiare, specialmente in contesti di separazione e/o divorzio, in cui sono coinvolti minori.

Rivolgersi in questi casi ad un professionista imparziale, che cercherà di trovare un accordo fra i genitori, supportandoli nella fase del conflitto e garantendo il benessere psicofisico di tutto il nucleo familiare, è una soluzione che trova sempre più riscontro nella pratica in quanto adottata da molte famiglie.

Il ruolo del coordinatore genitoriale nei conflitti familiari.

Coordinatore genitoriale: supporto per gestire conflitti familiari e proteggere i figli

Difatti, l’elevata conflittualità può provocare litigi frequenti fra i genitori, anche per divergenze minime, che di fatto, influiscono sull’emotività dei minori coinvolti in tali processi.

In questi casi, è necessario pertanto cercare strumenti adeguati per favorire la bigenitorialità, cercando di supportare i figli in questi delicati momenti di passaggio, al fine di far prevalere un clima “non negativo”.

Il ruolo principale del coordinatore genitoriale è quello di facilitare la comunicazione e la cooperazione fra i genitori, cercando di ridurre e/o comprimere il più possibili i conflitti e proteggere il benessere emotivo dei figli.

Il ruolo del coordinatore genitoriale

Il coordinatore genitoriale, dovrà necessariamente raccogliere informazioni sul nucleo familiare e sulla crisi che sta affondando, cercando di valutare le modalità di gestione della stessa per ottenere un minore impatto sui figli, contenendo il più possibile le ostilità.

Gli aspetti principali del ruolo del coordinatore genitoriale, possono essere così rappresentati:

  • Comunicazione: il coordinatore genitoriale facilita la comunicazione tra i genitori, aiutandoli a scambiarsi le informazioni rilevanti per il benessere dei figli.
  • Mediazione: il coordinatore genitoriale, quando sorgono dispute e/o divergenze fra i genitori, può agire come mediatore, cercando di trovare soluzione accettabili per entrambe le parti.
  • Elaborazione di piani di genitorialità: il coordinatore genitoriale può assistere entrambi i genitori nella creazione di piani di genitorialità che definiscano la rispettiva responsabilità genitoriale, gli orari di visita, le decisioni educative e altri aspetti cruciali nell’educazione dei minori.
  • Monitoraggio dell’attuazione del piano: dopo la definizione del piano di genitorialità, il coordinatore  ne segue l’attuazione e interviene se ravvisa delle violazioni dello stesso da parte di uno o di entrambi i genitori.
  • Risorse educative per i genitori: il coordinatore può fornire informazioni e risorse educative ai genitori per aiutarli a comprendere meglio le esigenze emotive e psicologiche dei loro figli durante i periodi di crisi, di conflitto e/o durante le fasi di separazione e/o divorzio.
  • Riduzione del conflitto: uno degli obiettivi principali dell’intervento del coordinatore è quello di ridurre il conflitto tra i genitori al fine di mitigare l’impatto negativo sul benessere dei figli.
  • Supporto emotivo per i figli: il coordinatore può essere coinvolto nell’offrire supporto emotivo ai figli, anche se il focus principale è sulla collaborazione e sul miglioramento delle dinamiche familiari.

Coordinatore genitoriale: uno strumento legale per il benessere familiare e la protezione dei minori

Risulta opportuno altresì rappresentare come il ruolo del coordinatore genitoriale sia uno strumento a sostegno della coppia genitoriale e della famiglia così come lo sono la mediazione o la psicoterapia; anche questi ultimi strumenti mirano sempre e comunque al raggiungimento del benessere familiare e alla protezione dell’emotività dei minori.

Tale riconoscimento è stato statuito anche a livello normativo e giurisprudenziale; si segnala in particolare come la Corte Europea dei diritti dell’Uomo in più di una occasione ha affermato che

“uno degli elementi fondamentali del diritto alla vita familiare sia rappresentato dalla stabilità e dalla continuità della relazione fra genitori e figli” e di come la Suprema Corte di Cassazione abbia sottolineato come “….per il figlio sia necessaria la presenza comune dei genitori nella propria vita, al fine di garantirgli una stabile consuetudine di vita, salde relazioni affettive con entrambi, i quali hanno il dovere di cooperare nella sua assistenza, educazione ed istruzione”.

A tal fine si evidenzia la possibilità di nomina del coordinatore genitoriale, prima di un intervento del Tribunale, con modalità volontaria da parte della coppia genitoriale, al fine di poter ricorrere ad un aiuto esterno alla coppia prima che si verifichino condizioni estreme nel conflitto insorto fra le parti.

In ogni caso, la recente riforma intervenuta sul processo civile cd. Riforma Cartabia, ha ancora di più avvalorato il ruolo del coordinatore genitoriale prevedendo la facoltà del Giudice, su richiesta concorde delle Parti, di nominare tale professionista al fine coadiuvare il nucleo familiare nel superamento del conflitto in essere.

Avv. Rosaria Mingo

Dipartimento Famiglia di A.L. Assistenza Legale

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