Smart working estremo – intervista all’avv. Cominotto

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Parte dell’intervista dell’avv. Cristiano Cominotto, presidente di A.L. Assistenza Legale, su Giornale Radio, condotta in studio e in diretta dalla giornalista Vicky Mangone.

Indice

Smart working estremo: cos’è?

La legge che regola il lavoro agile in Italia

Il lavoro agile: verso nuove forme di flessibilità

smart working estremo

Smart working estremo: cos’è?

Lo smart working estremo è una forma di lavoro a distanza in cui i dipendenti lavorano senza essere mai presenti in ufficio. Sono soprattutto informatici, call center o addetti alla clientela assunti da aziende straniere. Questo tipo di lavoro può avere molti vantaggi per entrambe le parti.

Da un lato offre una maggiore flessibilità e la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo, dall’altro porta alla luce sfide al mondo del lavoro. Non è semplice infatti creare un ambiente di lavoro adeguato tra le pareti domestiche così come potrebbe rivelarsi un serio problema la scarsità di interazioni sociali.

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La legge che regola il lavoro agile in Italia

In termini di diritto del lavoro, lo smart working o lavoro agile è regolato dalla legge 81/2017. La legge stabilisce che il lavoratore ha diritto a un ambiente di lavoro sicuro e salubre.

Inoltre, secondo la legge il datore di lavoro ha:

  1. l’obbligo di fornire le attrezzature necessarie per lo svolgimento del lavoro a distanza;
  2. è tenuto a garantire che il lavoratore abbia accesso alle informazioni e ai mezzi necessari per svolgere il proprio lavoro in modo efficiente.
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Il lavoro agile: verso nuove forme di flessibilità

Nel 2022 i lavoratori da remoto sono stati circa 3,6 milioni, quasi 500 mila in meno rispetto al 2021.

Il calo è stato sensibilmente percepito nella PA e nelle PMI, complice la graduale uscita dalle forme di restrizione imposte dall’emergenza di Covid-19 negli anni precedenti.

È un dato di fatto: pare impossibile che l’ufficio sparisca. Infatti, per lavorare bene e ottenere grandi risultati sono fondamentali momenti di incontro e condivisione. Come avviene già in molte grandi città e metropoli aprono nuove sedi di co-working dove i lavoratori, in smart working, condividono spazi, idee e collaborazioni.

C’è un allarme da prendere però in considerazione, quello lanciato dall’economista del Graduate Institute di Ginevra, Richard Baldwin: “Se puoi fare il tuo lavoro da casa preoccupati, e molto. Perché qualcuno in India o da qualsiasi altra parte è disposto a farlo per molto meno“.

Un’altra questione dunque all’orizzonte.

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