Risarcimento danni per fumo passivo al lavoro

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Risarcimento danni per fumo passivo al lavoroRisarcimento danni per fumo passivo al lavoro

Recenti studi americani avrebbero dimostrato che chi respira il fumo del coniuge o dei colleghi vedrebbe aumentato il rischio di ammalarsi di tumore ai polmoni del 15-20%.

Si stima inoltre un grave rischio di disturbi cardiaci per chi vive con un fumatore.

A questi dati, si aggiungano i danni che il fumo passivo provoca alla salute dei bambini.

Quelli che vivono all’interno di famiglie di fumatori non vedono tutelato il loro diritto alla salute.

Ciò comporta numerosi danni al sistema immunitario dei piccoli. Si va dal semplice raffreddore, alle tonsilliti, alle otiti e all’aumento esponenziale di attacchi d’asma.

Risarcimento danni per fumo passivo al lavoroRisarcimento danni per fumo passivo al lavoro: la legge

Si pensi all’eventualità in cui anche in ufficio i colleghi fumino senza interessarsi della salute di chi li circonda.

Ammalarsi al lavoro per colpa del fumo passivo inalato a causa dei colleghi è una situazione che permette di ottenere un risarcimento danni?

Da pochi anni in Italia si è giunti ad una legge che vieta il fumo di sigaretta in tutti gli spazi chiusi.

Ma chi si è ammalato per fumo passivo al lavoro prima dell’introduzione di questa norma come può comportarsi per vedere tutelati i propri diritti?

Risarcimento danni per fumo passivo al lavoroRisarcimento danni per fumo passivo al lavoro: la Cassazione

A questo proposito si è espressa recentemente una sentenza della Cassazione, la numero 4211 del 2016.

Secondo la giustizia infatti non è sufficiente che il datore di lavoro esponga cartelli che vietino il fumo all’interno dello spazio di lavoro.

Egli è tenuto a vigilare affinché tale norma venga rispettata dai suoi dipendenti.

Risarcimento danni per fumo passivo al lavoroRisarcimento danni per fumo passivo al lavoro: il caso

Esemplare è un caso verificatosi in Sicilia. Il Tribunale di Palermo ha condannato la Regione a risarcire con un milione e mezzo di euro i parenti di una donna deceduta a causa di un tumore ai polmoni.

La funzionaria della Regione non aveva mai fumato. Era morta a causa del fumo passivo prodotto dai suoi colleghi fumatori all’interno dell’ufficio, luogo nel quale ogni giorno si recava per lavorare.

Una volta stabilito il nesso causale tra l’illecito e l’evento dannoso (sia esso una malattia o la morte), sarà compito dei giudici valutare l’esatto ammontare del risarcimento danni che spetta a chi è vittima di fumo passivo sul posto di lavoro.

 

Quando si ha diritto a un risarcimento danni?

 

Per poter chiedere risarcimento danni devono sussistere questi punti imprescindibili:

  • Si deve aver subito un danno.
  • Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di qualcuno.
  • Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
  • Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.

Il consiglio, per chi abbia subito danni a causa di fumo passivo a lavoro, è quello di rivolgersi a un avvocato per poter far valere al meglio i propri diritti.

Avvocato Cristiano Cominotto  www.alassistenzalegale.it

Risarcimento danni per fumo passivo al lavoro

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