Pronto soccorso e malasanità: i dati elaborati dalla SIMEU (la Società italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza) sono impressionanti.
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Pronto soccorso e malasanità: i dati SIMEU
La società, che ha sede a Milano e si occupa di gestire senza scopo di lucro il personale che opera all’interno dei Pronto Soccorso milanesi, nell’Emergenza Territoriale e nelle strutture di Medicina d’Urgenza -come cita il sito ufficiale- ha consegnato una serie di dati allarmanti alle pagine del Corriere della Sera.
Sembrerebbe che a Milano, un paziente del pronto soccorso, per ottenere il ricovero ospedaliero in reparto, debba sostare in emergenza anche un paio di giorni. La media locale si attesterebbe attorno a una decina di ore, quando la media nazionale di sosta in pronto soccorso è di 6 ore.
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Pronto soccorso e malasanità: due giorni di attesa a Milano per ottenere un ricovero
Va precisato che la fascia temporale analizzata dalla SIMEU è quella relativa al periodo dal 24 dicembre 2014 al 12 gennaio 2015: un lasso di tempo ciclicamente critico a causa delle festività che comportano la riduzione del personale. A ciò si aggiungano le classiche epidemie influenzali che ogni anno portano centinaia di malati a cercare le prime cure nei Pronto Soccorso.
Ma, una volta superata la crisi dei venti giorni invernali, la situazione non migliora di certo: “Il sovraffollamento ormai è cronico e diffuso anche a livello internazionale”, perlomeno questo è ciò che spiega Maria Antonietta Bressan, presidente della SIMEU Lombardia e alla guida del Pronto Soccorso del Policlinico San Matteo di Pavia.
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Pronto soccorso e malasanità: i posti letto sono scarsi
Capita sempre più spesso che un malato, una volta appurata la necessità del ricovero, sia costretto a sostare lungo i corridoi del Pronto Soccorso per più di 6/8 ore a causa del boarding, ovvero dell’impossibilità al ricovero nella struttura ospedaliera, nel reparto di riferimento. I posti letto scarseggiano, a detta della ricerca del SIMEU, poichè al Pronto Soccorso ci si reca in tantissimi, soprattutto alla ricerca di una risposta ai propri malanni tempestiva e immediata.
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Pronto soccorso e malasanità: Wok to admit VS Admit to work
Una volta che si è passata l’accettazione, il numero di esami cui si viene sottoposti (nell’ultimo periodo) è lievitato esponenzialmente. Questo per cercare di dare al paziente le risposte necessarie già al Pronto Soccorso, qualora il ricovero non fosse necessario. E così si allungano i tempi di attesa: tanti pazienti, tanti esami, tanto tempo speso nell’analisi per dare risposte il più possibili chiare e celeri direttamente dal Pronto Soccorso stesso. Questo modo di operare prende il nome tecnico di Work to Admit – lavoro prima di ricoverare/dimettere- e supera il precedente modus operandi che prevedeva l’Admit to Work – ricovero per medicare il paziente. La modalità di intervento sembrerebbe agile e versatile, ma la cronica riduzione di posti letto sia in Pronto Soccorso che nei reparti, soprattutto di Medicina, riapre la falla che il Work to Admit dovrebbe sanare.
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Pronto soccorso e malasanità: gli stanziamenti della regione Lombardia
La sanità locale starebbe cercando delle modalità per far fronte a questa crisi interna a tutti gli ospedali locali. Eppure nessun intervento ad oggi è stato risolutore. La Regione Lombardia avrebbe stanziato, a gennaio 2015, 2 milioni di euro per far fronte alla necessità di posti letto in emergenza, fondo della durata di quaranta giorni già trascorsi ed esauriti.
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Pronto soccorso e malasanità: è necessario trovare una soluzione
Sarebbe interessante capire come queste tempistiche dilatate possano o stiano influenzando possibili casi di malasanità. Casi come quello già descritto a Trapani,, dove un uomo è morto attendendo al Pronto Soccorso; o anche il caso di Napoli, dove un uomo sembrerebbe abbia passato una notte al freddo in un corridoio dell’ospedale fino a far aggravare la propria situazione e portarlo al decesso. E questi sono solo alcuni esempi di ciò che avviene negli ospedali italiani. Si auspica che venga trovata presto una soluzione a questo problema di tempistiche, che sembra di mero carattere amministrativo, che potrebbe però inficiare il buon operato dei medici e portare a un aumento dei casi di malasanità in Italia
Dott. Claudio Bonato
AL Assistenza Legale