Lavoro: algoritmi e pregiudizi

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Lavoro: algoritmi e pregiudizi

L’evoluzione tecnologica sta portando all’utilizzo di algoritmi per la selezione del personale, semplificando e velocizzando il processo di reclutamento. Tuttavia, questa pratica solleva importanti questioni etiche e di equità. Lavoro: algoritmi e pregiudizi.

Mentre gli algoritmi offrono l’obiettività e l’efficienza della valutazione basata sui dati, è fondamentale considerare i possibili pregiudizi impliciti e garantire la trasparenza e la giustizia nel processo di selezione. Bilanciare l’efficacia degli algoritmi con l’attenzione all’umanità e all’equità è cruciale per creare un ambiente lavorativo inclusivo e diversificato.

L’intervista dell’avv. Cristiano Cominotto, presidente di A.L. Assistenza Legale, su Radio Lombardia.

L’intelligenza artificiale (IA) è passata da essere considerata una minaccia a presentare numerose opportunità nel campo del lavoro. Sebbene l’adozione diffusa dell’IA possa portare alla sostituzione dell’uomo con la macchina per compiti ripetitivi, ci sono molte occasioni di impiego legate a questa tecnologia che sono in crescita.

Mentre l’Unione Europea sta lavorando per regolare lo sviluppo e l’uso dell’IA con un nuovo quadro giuridico, ci sono sempre più opportunità di lavoro legate all’intelligenza artificiale. Le professioni più richieste includono ingegneri specializzati in machine learning, sviluppatori di dispositivi IoT, data scientist e responsabili della protezione dei dati.

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