Intelligenza Artificiale antropocentrica o postumana?

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Di I.A. Intelligenza Artificiale – o a lettere invertite A.I. volendo usare l’acronimo inglese – mi sono finora occupato per gli aspetti di diritto di autore e per la tutela delle opere dell’ingegno, come in https://www.lamiafinanza.it/2023/09/intelligenza-artificiale-generativa-e-diritti-dautore-la-nuova-posizione-di-microsoft/ e in https://youtu.be/6EqIYt-LbwM?si=3jyNo-1YIOUYBq34 e in https://www.alassistenzalegale.it/il-sole-24-ore-diritto-24-opere-dellingegno-e-intelligenza-artificiale/ oltre che negli articoli che interessano il nostro blog di A.L.

Importanti conquiste in questo campo, per la nascita dei nuovi algoritmi autoapprendenti, sulla scia dell’analisi computazionale dell’apprendimento di Turing, stanno portando la nostra civiltà a livelli inediti: la blockchain nelle sue applicazioni non monetarie insieme alla telematica e gli smart contracts, permetteranno una rivoluzione nel diritto e nella a stessa amministrazione della giustizia, come prevede il progetto OpenLaw.

Ma l’impatto e le implicazioni della A.I. sulla civiltà umana costringono a una riflessione anche sugli aspetti etici, che in parte ho affrontato in  https://ntplusdiritto.ilsole24ore.com/art/intelligenza-artificiale-e-algoritmi-profilazione-imperativi-etici-AE732CB. Non a caso la nostra Unione Europea si è fatta promotrice di una regolamentazione sulla A.I. seguendo una visione antropocentrica, vale a dire al servizio dell’uomo che deve poter sempre  “sorvegliare” ciò che lui stesso crea, orientandone lo sviluppo in una direzione qualitativamente elevata e inclusiva.

Come precisato in all’Europa il primato sulla regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale con l’AI Act. – AL Assistenza Legale, va riconosciuto alla nostra Unione Europea il primato nel mondo per avere dato una prima regolamentazione sulla I.A., un quadro normativo che vuole garantire che i sistemi di I.A. siano sicuri e rispettino i valori e i diritti fondamentali dell’Unione.

Ciò che trovate in Internet a mio nome o sotto pseudonimo, come visionario imprenditore  e non come avvocato, ad es. in https://www.cam.tv/matrixccc/blog/il-salto-oltre-la-specie-un-progetto-di-svolta-per/CNT000296, fanno parte di una visione futurista e “transumanista” che non riguarda solo lo scrivente, riflettendo i  vasti studi di filosofi e pensatori sulla c.d “singolarità tecnologica”, come descritto nel libro riportato in immagine.

Ma come giurista mi rendo conto che una prudente riflessione valga più di facili entusiasmi. Consideriamo infatti l’appello che Elon Musk insieme ad altri imprenditori e accademici nel mondo hanno firmato un appello per avvisare le aziende e i governi, al fine di fermare l’addestramento delle intelligenze artificiali generative come ChatGPT del modello OpenAI da lui stesso lanciato, paventando “grandi rischi per l’umanità”.

Se l’I.A. diventasse tanto intelligente da acquisire coscienza e consapevolezza considererebbe l’uomo il peggior nemico per il pianeta e quindi anche per se stessa. Ci aspetta comunque un futuro in cui le intelligenze artificiali possono automodificarsi, scegliere obiettivi e potenzialmente rimodellare il nostro pianeta e la nostra storia.

Con i rapidi progressi dell’I.A. nella generazione di immagini, nella clonazione vocale e nel video, ci stiamo avvicinando d una vera e propria rivoluzione nell’audiovisivo e nelle comunicazioni in genere. L’intelligenza artificiale ora può infatti creare immagini, e presto vedremo video su eventi non reali che saranno indistinguibili dalla realtà. Pure la tecnologia di clonazione vocale sta avanzando rapidamente, rendendo già confuso il confine tra ciò che è di origine umana e ciò che è generato dalla I.A.

Man mano che l’intelligenza artificiale diventa più sofisticata, come possiamo mantenere l’autenticità nelle interazioni digitali? O magari è proprio l’uomo che deve lasciare il passo, nell’evoluzione dei pianeti e dell’universo, a qualcosa di diverso e superiore anche non (più) biologico?

In fin dei conti l’artificialità – connaturale all’essere umano fin dalla prima rivoluzione industriale – è uno dei modi con cui ci diciamo umani, diversi e migliori delle altre specie animali sulla Terra, e di tanto in tanto fa bene ricordarci che essa ha come scopo primario uscire da noi stessi per poter meglio guardare, anche da fuori, chi davvero siamo e da dove veniamo.

Bankgok, 21. 1.2024
Avv. Giovanni Bonomo– C.I.O. A.L. – diritto dell’informazione e dell’informatica

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