Mini guida di approfondimento sul danno endofamiliare: cos’è, quali sono i casi riconosciuti, come si quantifica

Tu sei qui:

CHE COS’E’ IL DANNO ENDOFAMILIARE. Mini guida di approfondimento sul danno endofamiliare: cos’è, quali sono i casi riconosciuti, come si quantifica.

Per  danno endofamiliare si intende una tipologia di danno non patrimoniale ex art. 2059 c.c.,  di recente riconoscimento giurisprudenziale in conseguenza del mutare delle relazioni familiari, che ha come oggetto il comportamento omissivo o commissivo di un membro  nei confronti di altro componente del nucleo familiare.

A seguito di tali comportamenti, un soggetto può quindi provare sofferenza fisica o emotiva, perdere autostima o reputazione, soffrire dolore o lesioni fisiche che in quanto tali devono essere risarcite per il riflesso del comportamento commissivo o omissivo sulla relazione familiare o sulla personalità.

Mini guida di approfondimento sul danno endofamiliare.

CASI DI DANNO ENDOFAMILIARE RICONOSCIUTI

I casi  più comuni riconosciuti attualmente riguardano:

nel matrimonio:

  • la violazione del dovere di fedeltà, anche senza pronuncia preventiva di addebito nel procedimento di separazione, quando la sofferenza patita dal coniuge e la gravità dello sconvolgimento provocato sia tale da comportare la violazione del diritto alla salute o alla dignità personale e quindi di un diritto costituzionalmente garantito (cfr. Cass. n. 26383/2020, Cassazione civile n. 6598/2019);

Mini guida di approfondimento sul danno endofamiliare

  • la dichiarazione pubblica della esistenza di un rapporto di fidanzamento con l’amante e la gravità delle offese rivolte al marito anche tramite Facebook – con elezione dello status di “separata” prima dell’instaurazione del procedimento di separazione – sono sufficienti a ritenere lesa la dignità e la reputazione del coniuge, attesa la oggettiva lesività della sfera psico-fisica, per la sofferenza morale e psicologica subita dal medesimo, con conseguente diritto al risarcimento del danno” (cfr. Trib. Torre Annunziata n. 2643/2016);
  • la condotta del coniuge che ingiuria i genitori dell’altro coniuge, ledendo così il  suo decoro. Tale lesione si verifica quando sussiste uno stretto legame parentale tra la persona a cui le offese vengono comunicate e quella a cui si riferiscono, traducendosi ciò in una mancanza di rispetto da intendersi quale componente della dignità umana dovuta a ciascuno (cfr. Cass. pen. 35874/2009);

nelle relazioni genitori e figli:

  • ipotesi in cui non sia seguito il riconoscimento e l’assolvimento degli obblighi genitoriali (mantenimento, istruzione ed educazione) o in caso di comportamento di disinteresse del genitore per il figlio (cfr. ad esempio Corte appello sez. famiglia – Torino n. 1138/2020; Tribunale di Savona, n. 50/2020,  Tribunale di Bergamo,n. 2437/2018; Tribunale di Bolzano, n. 286/2020 ,Tribunale di Bergamo n. 142/2020; Tribunale di Lecce n. 3024/2019; Tribunale di Roma n. 15949/2019; Tribunale di Roma n. 22648/2013);
  • ipotesi di abbandono del figlio minore, protrattosi senza soluzione di continuità dopo i diciotto mesi di vita del bambino con le conseguenti sofferenze ingiuste per la privazione della figura genitoriale e quello che tale assenza provoca nella vita e crescita del figlio specie quando il padre ha deliberatamente deciso di trascurare il bambino per dedicarsi esclusivamente ad altri figli, con evidente grave discriminazione (cfr. Cassazione civile, n. 27139/2021; Tribunale di  Milano, 23/07/2014);

Mini guida di approfondimento sul danno endofamiliare

  • la deprivazione per i figli della figura genitoriale, a causa del comportamento consapevole e colposo del genitore, pur in presenza di regolare mantenimento (cfr. Tribunale di Matera n. 1370/2017; Tribunale  di Genova n. 1335/2018; Tribunale di Cassino n. 832/2016; Tribunale sez. IX – Milano, 23/07/2014 – Pres. dott. Servetti-  dott. Buffone);
  • la mancanza del sostegno morale e materiale alla prole per non aver potuto intraprendere gli studi universitari ovvero l’allontanamento dal nucleo familiare del genitore e la creazione di una nuova famiglia, se motivo di una grave condizione di deprivazione nei minori adottivi, già provati da un vissuto di abbandono (Tribunale – Matera, 07/12/2017, n. 1370, Cassazione civile sez. I – 02/04/2021, n. 9188);
  • il mancato riconoscimento di paternità, in caso di consapevolezza  e maturata conoscenza (del padre) della procreazione (cfr. Cassazione civile sez. I – 09/08/2021, n. 22496; Tribunale – Tivoli, 10/09/2019, n. 1077; Tribunale – Cagliari, 25/01/2017, n. 259; Tribunale – Sulmona, 26/11/2012, n. 490; Cassazione civile sez. I – 22/11/2013, n. 26205);
  • quando, a seguito della separazione dei genitori, uno di questi, intraprendendo una relazione extraconiugale e lasciando la casa coniugale, non provveda economicamente al sostentamento dei figli e ai loro bisogni, rifiutando consapevolmente una relazione affettiva con i figli (cfr. Tribunale sez. IV – Torino, 17/07/2018, n. 3690);
  • l’inadempimento delle condizioni di separazione e di divorzio, l’elusione sistematica dei provvedimenti sull’affidamento, il comportamento ostile attuato da un genitore nei confronti dell’altro (inducendo ad es. il figlio a non voler incontrare il padre, e volto ad annullare la figura paterna), le ripetute minacce all’altro coniuge che generino in questo uno stato di ansia e di preoccupazione (cfr. Tribunale di  Roma, 12/09/2018, n. 17144; Cassazione penale sez. fer. – 03/09/2009, n. 34838).

LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO ENDOFAMILIARE

La quantificazione del danno non patrimoniale è sempre difficoltosa, e richiede una valutazione svolta per indici presuntivi e secondo nozioni di comune esperienza.

Alla richiesta risarcitoria vanno allegati tutti gli elementi di fatto che fondano la domanda per il riconoscimento del danno conseguente alla condotta pregiudizievole del genitore nei confronti del figlio o del coniuge nei confronti dell’altro.

E’ importante considerare che  si valutano gli elementi fondanti la richiesta risarcitoria a prescindere dal fatto che sia trascorso tempo tra le condotte pregiudizievoli e  la domanda di risarcimento.

Mini guida di approfondimento sul danno endofamiliare

Le conseguenze alle condotte suddette in termini di ricadute fisiche o psicologiche  sulla vita della persona richiedente il risarcimento vengono valutate da idoneo percorso medico legale specifico che attribuirà un punteggio identificativo del danno riscontrato, applicando analogicamente, con i correttivi del caso, i valori  delle Tabelle elaborate dal Tribunale di Milano.

Tali valutazioni possono poi essere soggette ad ulteriore revisione in termini di personalizzazione della stima del danno subito, quando le condotte responsabili dell’aver causato i danni endofamiliari sono state così incidenti al punto dall’aver obbligato la parte che le ha subite a cambiare radicalmente le abitudini di vita tanto nelle relazioni familiari che in quelle sociali.

Mini guida di approfondimento sul danno endofamiliare

Avv. Barbara Spinella

Dipartimento Famiglia A.L. Assistenza Legale

Hanno parlato di noi

Contattaci

Lunedì – Venerdì: 9.00 – 13.00 / 14.30 – 19.00

Lunedì – Venerdì:
9.00 – 13.00 / 14.30 – 19.00

image_pdf Scarica articolo in formato PDF