Consigli legali in caso di un incidente stradale mortale: come i parenti possono ottenere il giusto risarcimento

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INDICE – Consigli legali in caso di un incidente stradale mortale: come i parenti possono ottenere il giusto risarcimento

I dati

Quali azioni intraprendere dopo un incidente stradale mortale

Avvocato per risarcimento danno mortale: scelta tra civilista e penalista

Risarcimento nel caso di incidente stradale con vittima: chi ha diritto?

Risarcimento danni per i parenti in caso di incidente stradale mortale

Concorso di colpa in caso di incidente stradale mortale

Prescrizione dell’azione di risarcimento del danno derivante da sinistro mortale

Consigli legali in caso di un incidente stradale mortale: come i parenti possono ottenere il giusto risarcimento

I dati

Ogni anno, in Italia, si verificano migliaia di incidenti stradali che purtroppo portano alla perdita di vite umane. Secondo le rilevazioni dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), oltre 3000 persone perdono la vita ogni anno entro i 30 giorni successivi all’evento.

Affrontare un incidente stradale con esito mortale è un’esperienza devastante e dolorosa. In un momento così difficile, è fondamentale che gli eredi o coloro che subiscono una perdita tragica si rivolgano al miglior avvocato specializzato in risarcimento mortale per far valere i propri diritti.

Quali azioni intraprendere dopo un incidente stradale mortale

Ma cosa fare in caso di incidente stradale con vittime? La prima azione da intraprendere è quella di cercare assistenza legale qualificata. Un avvocato esperto in questa materia sarà in grado di guidare gli interessati attraverso il complesso processo legale, offrendo consulenza personalizzata e supporto in ogni fase.

L’obiettivo principale di un avvocato esperto in sinistri stradali mortali è quello di garantire che i parenti della vittima ottengano il giusto risarcimento per la perdita subita. Questo può includere il recupero di danni materiali, come spese mediche e funerarie, nonché il riconoscimento economico del dolore e della sofferenza emotiva subiti.

Consigli legali in caso di un incidente stradale mortale: come i parenti possono ottenere il giusto risarcimento
Consigli legali in caso di un incidente stradale mortale: come i parenti possono ottenere il giusto risarcimento

Avvocato per risarcimento danni da incidente stradale mortale: scelta tra civilista e penalista

In caso di decesso a seguito di un incidente, è naturale chiedersi a quale avvocato rivolgersi per ottenere il giusto risarcimento. È importante distinguere tra l’azione penale e quella civile in questa materia.

L’avvocato penalista ha il compito di assistere gli eredi della vittima nel procedimento di omicidio stradale, come previsto dall’articolo 589-bis del codice penale. Questo articolo stabilisce che chiunque, con colpa, causi la morte di una persona violando le norme sulla circolazione stradale, è punito con la reclusione da due a sette anni.

D’altra parte, l’avvocato civilista esperto in risarcimento del danno da sinistro stradale si occupa dell’azione risarcitoria. Questo tipo di avvocato ha competenze specifiche nella responsabilità civile e assicurativa legate ai gravi sinistri stradali e al risarcimento dei danni per incidenti mortali.

Risarcimento nel caso di incidente stradale con vittima: chi ha diritto?

Nel caso di un sinistro stradale mortale, sorge la domanda su chi abbia diritto a essere risarcito. Teoricamente, ogni individuo danneggiato che abbia avuto un legame affettivo stretto con la persona deceduta a seguito dell’incidente ha diritto al risarcimento.

Nella pratica, la Corte di Cassazione  nel tempo ha teso a limitare il campo dei beneficiari identificandoli all’interno della famiglia più stretta. Pertanto, saranno considerati aventi diritto al risarcimento gli ascendenti e discendenti in linea diretta, anche di secondo grado (a condizione che il legame affettivo sia chiaramente provato), i fratelli, i conviventi e i figli adottivi. Altri legami di parentela potrebbero anche conferire il diritto al risarcimento, a condizione che sia inequivocabilmente provato il legame affettivo stretto, la convivenza e/o l’assenza di altri parenti viventi.

Ogni familiare superstite ha diritto a una somma proporzionale alla durata e all’intensità del rapporto, oltre alla composizione del nucleo familiare rimasto che può fornire sostegno morale e materiale. Questo tiene conto sia dell’età della vittima principale che dei familiari danneggiati, della personalità individuale di ciascuno, della loro capacità di reazione e di sopportazione del trauma, nonché di ogni altra circostanza specifica del caso.

Risarcimento danni per i parenti in caso di incidente stradale mortale

Come abbiamo detto, i soggetti che possono intraprendere un’azione legale per ottenere il risarcimento dei danni sono i seguenti: i parenti più stretti della vittima, i conviventi e altri soggetti legittimati. Ma analizziamo quali sono i tipi di danni risarcibili in caso di sinistro stradale mortale.

  • Danni patrimoniali: i parenti più stretti hanno diritto al risarcimento del danno emergente e del lucro cessante in base agli articoli 1223 e 2056 del codice civile, qualora la morte della vittima del sinistro abbia comportato una perdita economica di cui già beneficiavano o che avrebbero beneficiato in futuro.
  • Danni morali o da perdita parentale: questi danni riguardano la sofferenza e il turbamento subiti dai parenti a seguito della morte della vittima.
  • Il danno chiamato “iure hereditatis“: si tratta dei danni derivanti dalla morte che avviene dopo un periodo di tempo significativo dalle lesioni. In questo caso, il danno subito direttamente dalla vittima nel periodo tra l’incidente e il decesso si trasferisce esclusivamente agli eredi, a condizione che sia trascorso un certo lasso di tempo. La Corte di Cassazione, sez. Lav., sentenza n. 8204/2003, ha stabilito che affinché il danno sia degno di tutela risarcitoria minima, è indispensabile che il periodo di sopravvivenza della vittima sia abbastanza lungo da consentire al danneggiato di “apprezzare” la perdita delle utilità perdute a causa dell’avvicinarsi inevitabile della morte.

Concorso di colpa in caso di incidente stradale mortale

Nel caso di sinistri stradali, si verifica un concorso di colpa quando la responsabilità dell’incidente è attribuibile a tutti i soggetti coinvolti e non a un unico responsabile.

Il grado di responsabilità viene stabilito in percentuale. Ad esempio, in un incidente in cui sono coinvolti due soggetti, la colpa può essere attribuita in misura uguale (50% e 50%) o in misura ridotta a uno dei partecipanti (ad esempio, 75% e 25%). Nel codice civile, il legislatore ha stabilito come regola generale che il concorso di colpa sia paritario. Infatti, l’articolo 2054 del codice civile, al secondo comma, stabilisce che “nel caso di collisione tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia contribuito ugualmente a causare il danno subito dai singoli veicoli”.

Sarà quindi responsabilità delle parti fornire prove per esonerare uno dei partecipanti dall’incidente. Se tali prove non saranno fornite, ognuno risarcirà l’altro per la metà dei danni.

Per smentire questa presunzione, il soggetto deve dimostrare di aver adottato un comportamento che, nei limiti della normale diligenza, sia privo di colpa e conforme alle norme del Codice della strada (Cassazione civile Sez. III sentenza n. 10031 del 29 aprile 2006).

Prescrizione dell’azione di risarcimento del danno derivante da sinistro mortale

Quanto tempo ho a disposizione per presentare una richiesta di risarcimento alla compagnia di assicurazione? In questo caso, si parla di prescrizione, che è l’estinzione di un diritto nel caso in cui il titolare non lo eserciti entro un determinato termine. Per quanto riguarda i sinistri stradali, l’articolo 2947, secondo comma, del codice civile stabilisce che

Il diritto al risarcimento del danno causato dalla circolazione di veicoli di ogni tipo si prescrive in 2 anni“.

Il terzo comma dell’articolo 2947 del codice civile stabilisce un’eccezione a questa regola generale nel caso in cui il fatto sia considerato un reato. Se per quel particolare reato è previsto un termine di prescrizione più lungo, allora tale termine prolungato si applica anche all’azione civile. Quindi, si applicherà il termine di prescrizione più lungo previsto per fini penali.

Esempi di reati che possono essere commessi in caso di incidenti stradali sono lesioni personali stradali (articolo 590 bis del codice penale) e omicidio stradale (articolo 589 bis del codice penale).

Se il reato è estinto per una causa diversa dalla prescrizione o se è stata emessa una sentenza definitiva nel procedimento penale, il diritto al risarcimento del danno si prescrive sempre in due anni.

Consigli legali in caso di un incidente stradale mortale: come i parenti possono ottenere il giusto risarcimento

Il termine di prescrizione inizia a decorrere dalla data di estinzione del reato o dalla data in cui la sentenza è divenuta definitiva.

Sulla questione della prescrizione del diritto al risarcimento del danno derivante da reato, la Corte di Cassazione civile, sez. VI – 3, Ordinanza 24/10/2018 n.26958 ha stabilito che il prolungamento dei termini di prescrizione può essere applicato da qualsiasi soggetto che abbia subito un danno patrimoniale a causa del reato considerato dalla legge, purché vi sia un nesso causale tra il danno lamentato e il reato, anche in modo indiretto e mediato, secondo il criterio della regolarità causale.

Per quanto concerne l’interruzione della prescrizione, se il danneggiato invia una richiesta di risarcimento (messaggio di messa in mora) all’assicurazione competente, il corso della prescrizione può essere considerato interrotto. Ciò significa che il calcolo dei termini ripartirà da capo.

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