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Abusi edilizi: novità normative e recente giurisprudenza sulla sanatoria

Gli abusi edilizi rappresentano una questione rilevante nel settore dell’edilizia, con implicazioni legali e normative significative.

L’avv. Maria Bruschi – responsabile Dipartimento di Azioni Collettive di A.L. Assistenza Legale, in questo articolo su Il Sole 24 Ore – Norme & Tributi Plus, esplora la recente giurisprudenza e le novità normative riguardanti la sanatoria degli abusi edilizi.

Abusi edilizi: novità normative e recente giurisprudenza sulla sanatoria

L’abuso edilizio si verifica quando una costruzione viene realizzata in violazione delle leggi e dei regolamenti edilizi locali.

Questo può riguardare la mancanza di autorizzazioni o licenze edilizie, nonché la non conformità alle norme urbanistiche e di zonizzazione del territorio. La normativa di riferimento in Italia è il Testo Unico sull’Edilizia, il d.P.R. n. 380 del 2001, che stabilisce i principi fondamentali per la disciplina dell’attività edilizia.

Nuova giurisprudenza e tolleranze costruttive: implicazioni legali degli abusi edilizi

La recente giurisprudenza ha affrontato diverse questioni legate agli abusi edilizi, fornendo orientamenti e interpretazioni sulle sanzioni e la possibilità di sanatoria. In particolare, si è dibattuto sul ruolo delle tolleranze costruttive, ovvero quelle minime variazioni rispetto al progetto originale che possono essere considerate accettabili. La giurisprudenza ha stabilito che, in alcuni casi, le tolleranze costruttive possono essere utilizzate come argomento per la sanatoria degli abusi edilizi.

Nel 2011, il Decreto Sviluppo (Legge 106/2011) ha introdotto una soglia massima di rilevanza per distinguere le parziali difformità che non sono soggette a sanzioni dagli abusi edilizi. L’articolo 34 del Testo Unico dell’edilizia è stato modificato con l’inserimento del comma 2-ter, che escludeva la definizione di “parziale difformità dal titolo abilitativo” per le violazioni di altezza, distacchi, cubatura e superficie coperta entro il limite del 2% delle misure progettuali.

Tuttavia, il recente Decreto Semplificazioni, con la Legge n. 120/2020, ha riorganizzato e ampliato le norme sulle tolleranze costruttive. Il comma 2-ter è stato abrogato e è stato introdotto l’articolo 34-bis, interamente dedicato alle tolleranze costruttive.

L’attuale articolo 34-bis stabilisce che la mancata conformità all’altezza, ai distacchi, alla cubatura, alla superficie coperta e ad altri parametri delle singole unità immobiliari non costituisce una violazione edilizia se rientra entro il limite del 2% delle misure previste nel titolo abilitativo.

Abusi edilizi: novità normative e recente giurisprudenza sulla sanatoria

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