Si è conclusa in questi giorni la vicenda giudiziaria che riguardava una vittima sul lavoro, iniziata il 15 gennaio 2008 a San Giovanni in Marignano (Rimini) in seguito al decesso di un operaio di un’azienda produttrice di carpenteria leggera in acciaio inox, acciaio carbonio e alluminio conto terzi.
-
La vittima sul lavoro era rimasta schiacciata tra un carrello trasportatore e il bancone di una macchina
Massimiliano Guazzolini aveva quarantadue anni ed era stato assunto dall’azienda nel 1996, la sera del 15 gennaio di sette anni fa è stato trovato morto dai suoi colleghi di turno: vittima sul lavoro, era rimasto schiacciato a livello della cassa toracica tra un carrello trasportatore e il bancone di una macchina punzonatrice per la lavorazione delle lamiere.
-
L’inchiesta ha portato al sequestro dei macchinari dell’impresa dove il lavoratore è deceduto
A quel tempo era stato sollecitato l’intervento del personale del 118, gli ispettori di medicina del lavoro dell’Asl di Rimini. In seguito all’accaduto era stata sporta una denuncia da parte dei famigliari della giovane vittima sul lavoro. L’inchiesta, aperta dai Carabinieri di Cattolica, aveva portato al sequestro dei macchinari e all’analisi di un software usato nel funzionamento della pressa. In questo modo si sarebbe potuto determinare l’orario esatto in cui sarebbe avvenuta la tragedia. Sono state nel tempo raccolte anche le testimonianze dei colleghi presenti in fabbrica al momento dell’incidente. Il titolare dell’azienda risultava indagato con l’accusa di omicidio colposo così come il rappresentante legale dell’azienda costruttrice del macchinario.
-
La famiglia dell’operaio deceduto nell’infortunio sul lavoro ha ottenuto il risarcimento del danno
Grazie all’esito delle indagini la famiglia del Guazzolini, padre di due figli, ottenne un cospicuo risarcimento danni.
Erano a processo il legale rappresentante dell’azienda, il responsabile della sicurezza (un consulente esterno), il direttore dello stabilimento e il responsabile della produzione: di questi giorni la notizia che tutti e quattro sono stati assolti da ogni accusa. Hanno così evitato la condanna prevista a due anni di reclusione ciascuno, seppur il risarcimento danni al nucleo famigliare della vittima resti invariato.
Dott. Claudio Bonato – www.alassistenzalegale.it
AL Assistenza Legale – Risarcimento danni vittime sul lavoro