Risarcita in seguito ad un infortunio sul lavoro per la perdita di una falange

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risarcita in seguito ad un infortunio sul lavoroUna operaia padovana è stata risarcita in seguito ad un infortunio sul lavoro per la perdita di una falange del dito medio mentre lavorava.

Per questo danno le è stato riconosciuto un danno pari a trentamila euro a distanza di tre anni dal triste avvenimento.

  • Teatro dell’infortunio sul lavoro un’azienda della provincia di Padova

La vicenda è accaduta all’interno di una azienda di Pieve di Soligo (PD), teatro dell’infortunio sul lavoro accorso ai danni di una donna, assunta dalla società da tre anni, la cui mano è stata letteralmente risucchiata all’interno di un macchinario usato per sgusciare le uova. La donna è stata successivamente risarcita in seguito ad un infortunio sul lavoro. La signora non è riuscita a evitare che una falange della mano destra restasse impigliata negli ingranaggi della macchina, in quel momento in funzione, e questo le è costato l’amputazione di una falange del dito medio della mano destra.

  • La procura ha fatto partire le indagini per accertare le responsabilità

Anche se trasportata immediatamente al Pronto Soccorso, ai medici non è rimasto altro che curare la ferita e quantificare la prognosi in quaranta giorni. Per questo motivo il caso è stato segnalato alla Procura competente e da quel momento sono partite le indagini per verificare eventuali responsabilità dei danni patiti dalla donna.

  • Il titolare della ditta è stato accusato di lesioni colpose

E’ risultato pertanto indagato dalla magistratura per lesioni colpose il titolare della ditta, un uomo di 52 anni residente a Polverara, piccolo comune in provincia di Padova. Secondo la Procura l’uomo non avrebbe messo a disposizione dell’operaia quella che era “l’attrezzatura conforme ai requisiti generali di sicurezza” e per questo motivo è stato ritenuto colpevole dell’incidente accaduto ai danni della signora che è stata successivamente risarcita in seguito ad un infortunio sul lavoro.

  • La donna è stata risarcita in seguito ad un infortunio sul lavoro per 30.000 euro

La Magistratura, in prima istanza, aveva emesso un decreto che imponeva all’uomo una condanna ad un mese e quindici giorni di reclusione, convertiti poi in pena pecuniaria. A questo verdetto l’imprenditore si era ribellato, ma in questi giorni è arrivata la conclusione dei procedimenti iniziati nel 2012 e il risarcimento danni è stato stabilito in trentamila euro.

 

Dott. Claudio Bonato

A.L. Assistenza Legale – Risarcimento danni

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