Risarcimento danni per patologia agli occhi da sostanza chimica

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Risarcimento danni per patologia agli occhi da sostanza chimicaRisarcimento danni per patologia agli occhi da sostanza chimica 

La realtà professionale in Italia, si sa, è un ambito che sta vivendo una forte crisi.

Non solo dal punto di vista del forte tasso di disoccupazione ma anche per le condizioni di lavoro di chi un lavoro ce l’ha.

Una delle aree di criticità di tale sistema si trova nel fenomeno che viene definito delle patologie da lavoro.

Si stima che ogni anno  vengano presentate a un ente pubblico sottoposto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali circa 30 mila denunce, ma il dato è certamente in difetto.

Questo perché i controlli non sono accurati come dovrebbero e a rimetterci, in questo caso, è il dipendente.

Sono numerose le tipologie di danno da lavoro che possono manifestarsi nel corso della propria carriera professionale: sordità da rumori, tumori causati da vernici o coloranti o sostanze cancerogene, infermità oculari e quant’altro.

Risarcimento danni per patologia agli occhi da sostanza chimica: il caso

Un esempio lampante di patologia da lavoro è il caso di una donna, occupata in mansioni di pulizia.

Le donne delle pulizie rientrano in una categoria molto sensibile, passando ore quotidianamente a contatto con vapori tossici ed esalazioni tutt’altro che salubri. La donna in questione, lavorando in stretto contatto con le esalazioni di candeggina,ha subito un danno alla cornea.

Pero ottenere un congruo risarcimento danni per le lesioni oculari patite, sarà onere della vittima dimostrare di essere stata a contatto per lunghi periodi con le emissioni tossiche della sostanza, tali per cui ha patito la suddetta infermità.

Risarcimento danni per patologia agli occhi da sostanza chimica: la sentenza

Quasi trentennale ma ancora salda la sentenza del Consiglio di Stato.

La Corte dei Conti infatti, con la sentenza numero 61772 del 1988, stabilisce quanto segue: “Non può escludersi la dipendenza da causa di servizio, sotto il profilo concausale, dell’infermità oculare (cheratite, leucoma, distrofia della cornea) che abbia colpito il dipendente ospedaliero il quale, per ragioni legate alle mansioni di pulizia degli ambienti e dei malati, sia stato per lunghi periodi a contatto con vapori disinfettanti (candeggina, lisoformio ecc.)”.

 

Quando si ha diritto a un risarcimento danni?

 

Per poter chiedere risarcimento danni devono sussistere questi punti imprescindibili:

  • Si deve aver subito un danno.
  • Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di qualcuno.
  • Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
  • Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.

 

Il consiglio, per chi abbia subito danni a causa di sostanze irritanti sul posto di lavoro, è quello di rivolgersi a un avvocato per poter far valere al meglio i propri diritti.

 

AL Assistenza Legale

Avvocato Cristiano Cominotto

www.alassistenzalegale.it

 

 

 

 

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