Risarcimento danni in comunione legale dei beni

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Risarcimento danni in comunione legale dei beniRisarcimento danni in comunione legale dei beni

È possibile dividere le somme ottenute come risarcimento danni qualora si sia sposati?

Quando uno dei due coniugi, in comunione legale dei beni, ottiene un risarcimento danni ha il diritto di tenere per sé la somma ricevuta?

Risarcimento danni in comunione legale dei beniRisarcimento danni in comunione legale dei beni: la legge

Oppure, il coniuge è tenuto a dividere la cifra con il partner?

Sono molti i casi affrontati dagli studi legali che hanno come protagonista il gruzzolo ricevuto come risarcimento per i danni subiti da uno dei due coniugi.

Si sa, la vita di coppia può andare a gonfie vele ma quando si tratta di dover dividere delle ingenti somme i nodi vengono al pettine.

Specie quando c’è già aria di tensione e uno dei due coniugi non intende dividere quell’indennizzo ricevuto con il partner. Ma cosa dice la legge a tal proposito?

Risarcimento danni in comunione legale dei beniRisarcimento danni in comunione legale dei beni: il Codice civile

Il Codice civile sancisce una regola ben precisa attraverso l’Articolo 179.

Secondo tale legge occorre distinguere tra risarcimento per danni contrattuali e danni extra contrattuali.

Questa è la chiave di volta per capire se il risarcimento danni entra in comunione dei beni o no.

Risarcimento danni in comunione legale dei beni: il danno extracontrattuale

Con il termine danno extracontrattuale ci si riferisce ai danni che si verificano in assenza di un contratto. Si pensi ad esempio al caso di un incidente stradale, di una violenza…

Risarcimento danni in comunione legale dei beniRisarcimento danni in comunione legale dei beni: il danno contrattuale

Con il termine danno contrattuale si indice invece un danno che emerge da un contratto stipulato tra la vittima e il responsabile. È il caso di un danno causato dall’operato del dentista, dal medico… ovvero tutti quei danni che sorgono per la mancata adempienza dei vincoli contrattuali stipulati tra i due contraenti.

Secondo dunque il Codice civile, nel caso in cui i danni siano causati da un danno extracontrattuale, la cifra ottenuta a titolo di risarcimento è personale e non va ceduta in comunione dei beni.

Se invece i danni sono cagionati all’interno di un vincolo contrattuale la soluzione varia.

Se il contratto stabiliva una prestazione a favore del singolo coniuge, la cifra con cui viene indennizzato il danno non viene messa in comunione dei beni. Si pensi per esempio al risarcimento per un danno avvenuto dal dentista.

Se invece il contratto era stato stipulato a favore della comunione dei beni della coppia (per esempio dei lavori mal eseguiti all’interno della proprietà), il risarcimento conseguente andrà diviso tra i due coniugi.

Quando si ha diritto a un risarcimento danni?

 

Per poter chiedere risarcimento danni devono sussistere questi punti imprescindibili:

  • Si deve aver subito un danno.
  • Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di qualcuno.
  • Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
  • Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.

Il consiglio, per chi abbia subito danni, è quello di rivolgersi a un avvocato per poter far valere al meglio i propri diritti

Dott. Claudio Bonato www.alassistenzalegale.it

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