Quando si parla di risarcimento danni per fumo passivo, solitamente ci si riferisce ai divieti di fumare che vigono per legge nei luoghi pubblici e negli uffici. Sappiamo infatti che, specialmente per quello che concerne i luoghi di lavoro, non è possibile fumare all’interno degli edifici. Questo divieto di fumare arriva dalla cosiddetta legge antifumo, più propriamente la legge n. 3 del 16 gennaio 2003, anche chiamata la Legge Sirchia, dal suo promotore Girolamo Sirchia. Se nei luoghi di lavoro come gli uffici, non si dovesse rispettare questa legge, sono previste delle cospicue multe. Ma non solo. Infatti vi è anche la possibilità, per i dipendenti che avessero subito danni a causa del fumo passivo, di chiedere un indennizzo come risarcimento per quanto patito.
Risarcimento danni per fumo passivo, la sentenza della Cassazione
In una recente sentenza della Cassazione, è stata maggiormente marcata la responsabilità dei datori di lavoro in caso i propri dipendenti dovessero subire danni a causa del fumo passivo negli uffici. La sentenza in questione è la n. 4211/16. In questa sentenza i Giudici hanno affermato il fatto che per un datore di lavoro non sarà più sufficiente l’avere predisposto i divieti e le circolari anti-fumo. Sembra invece essere chiaro che si dovrà controllare con attenzione che i propri dipendenti rispettino le norme vigenti in materia di fumo e in caso intervenire per farle rispettare.
Risarcimento danni per fumo passivo, la vicenda
La vicenda che hanno preso in esame gli Ermellini si riferisce a una dipendente di una nota emittente televisiva nazionale. La giornalista avrebbe per anni dovuto subire il fumo passivo dei propri colleghi i quali, nonostante gli espliciti divieti, avrebbero comunque fumato nei corridoi e nelle sale degli uffici. Per quanto patito, alla donna è stato riconosciuto un risarcimento per i danni biologici e morali subiti nel corso degli anni. Il permessivismo dell’emittente televisiva è stato quindi punito, in quanto non sono state ritenute sufficienti le circolari e gli avvisi di divieto di fumare emessi dall’azienda, la quale non avrebbe controllato a dovere che i divieti venissero rispettati. Questa potrebbe diventare una sentenza monito per tutti i datori di lavoro.
Risarcimento danni per fumo passivo, cosa fare?
Per poter chiedere risarcimento danni devono sussistere questi punti imprescindibili:
- Si deve aver subito un danno.
- Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di qualcuno.
- Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
- Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.
Il consiglio, per chi abbia subito danni a causa del fumo passivo, è quello di rivolgersi a un avvocato per poter far valere al meglio i propri diritti.
AL Assistenza Legale
Dott. Claudio Bonato