Quando si parla di infortunio sul lavoro e risarcimento danni, si aprono molte prospettive e vie per chiedere diversi tipi di indennizzi. Oggi parleremo del risarcimento dovuto al danno biologico. Gli ultimi dati resi noti dall’INAIL parlano di un leggero aumento delle denunce di infortuni sul lavoro. I numeri del periodo tra gennaio e giugno 2016 affermano la presenza di 325.549 denunce, con un aumento dell’1,9% rispetto al periodo tra gennaio e giugno del 2015. Si capisce come il problema degli infortuni sul lavoro sia un qualcosa che non è lontano dalla realtà dei lavoratori e che potrebbe dunque risultare problematico.
Infortunio sul lavoro e risarcimento danni, il danno biologico
Innanzitutto è utile chiarire cosa si intenda per danno biologico. Il danno biologico, nel diritto italiano, consiste nella lesione dell’interesse costituzionalmente garantito all’integrità fisica della persona. Questo esiste in presenza di una lesione fisica o psichica, permanente o reversibile, dalla quale derivi però una compromissione delle attività vitali del soggetto, queste ultime considerate nel senso più ampio. Per esempio la giurisprudenza ha considerato che vi sia un danno biologico nei seguenti casi:
- Modificazione all’aspetto esteriore di una persona
- Riduzione dalla capacità di relazionarsi con altri individui
- Riduzione della capacità lavorativa, ossia dell’attitudine di una persona a lavorare
- Perdita di chance lavorative
- Perdita della capacità sessuale
- Danno psichico
Infortunio sul lavoro e risarcimento danni, chi indennizza il danno biologico
Dunque, dimostrata l’esistenza di un danno biologico, chi è il responsabile degli indennizzi in caso di infortunio sul lavoro? A partire dal 2000 in caso di infortunio sul lavoro il risarcimento del danno biologico viene liquidato dall’INAIL. Ad affermare questo è il Decreto Legislativo n. 38 proprio del 2000, il quale riconosce anche all’Istituto il diritto di rivalsa sulle somme da esse liquidate proprio a titolo di danno biologico.
Infortunio sul lavoro e risarcimento danni, la Cassazione
A ribadire quanto espresso dalla legge sopra citata è stata anche una recente Cassazione. Si tratta della sentenza n. 12622/15. In questa sentenza i giudici hanno condannato una assicurazione al risarcimento del 20% delle spese sostenute da un danneggiato in seguito a un incidente stradale, il quale aveva riportato delle serie lesioni personali. La Corte motivava tale parziale liquidazione affermando che l’ulteriore somma spettante al danneggiante per il risarcimento dei danni patrimoniali e biologici era già stata interamente assorbita da quanto a lui già versato dall’INAIL. In questo modo la Cassazione ha ribadito quanto afferma la legge del 2000 (D. Lgs. n. 38), e cioè che i danni biologici sono coperti dall’assicurazione sociale obbligatoria.
Quando è possibile chiedere un risarcimento danni?
Per poter chiedere risarcimento danni devono sussistere questi punti imprescindibili:
- Si deve aver subito un danno.
- Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di qualcuno.
- Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
- Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.
Il consiglio, per chi pensa di aver subito dei danni a causa di un infortunio sul lavoro, è quello di rivolgersi a un avvocato per poter far valere al meglio i propri diritti.
AL Assistenza Legale
Dott. Claudio Bonato
Infortunio sul lavoro e risarcimento danni