Indice – Incidenti stradali mortali e risarcimento danni ai familiari: cosa fare e cosa prevede la legge
Risarcimento danni per i familiari delle vittime di incidenti stradali: questioni legali
Risarcimento danni per incidente stradale mortale: chi ha diritto a ottenerlo?
Danno da perdita parentale: come dimostrarlo per ottenere il risarcimento?
Danno parentale: quanto ammonta e come viene calcolato?
Termini di prescrizione per risarcimento danni incidente stradale grave
I dati
Nel 2023, in Italia, le vittime di incidenti stradali sono state 3.159, con altri 223.000 feriti, di cui 16.875 con lesioni gravi. Secondo i dati dell’OMS, si contano 1,19 milioni di vittime ogni anno a livello globale. Sempre in Italia, più di una persona muore ogni tre ore a causa degli incidenti stradali. Nonostante i dati completi del 2023 non siano ancora disponibili, le stime indicano cifre simili.
La vita viene persa principalmente sulle strade extraurbane (48,5%), nei centri urbani (42,2%) e sulle autostrade (9,3%), dove, curiosamente, sono presenti sia gli autovelox che i Tutor. Solo quest’ultimo, dal 1999 ad oggi, è riuscito a ridurre la mortalità del 75%.
Le cause principali di tutti gli incidenti sono la distrazione, la mancata osservanza delle precedenze o dei semafori e l’eccesso di velocità. I centri urbani sono i luoghi in cui si verificano il maggior numero di incidenti per tutte queste cause, rappresentando il 73% del totale. L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) stima che il costo sociale degli incidenti stradali ammonti a 18 miliardi di euro.
Questi dati allarmanti sottolineano l’importanza di adottare misure efficaci per migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero di vittime.
Risarcimento danni per i familiari delle vittime di incidenti stradali: questioni legali
Quando si tratta di incidenti stradali mortali, la questione del risarcimento per i familiari è sempre oggetto di vivaci dibattiti. Le controversie con le compagnie assicuratrici sono frequenti e spesso si arriva in tribunale.
Il primo problema riguarda l’individuazione delle voci di danno: poiché non esiste una specifica disposizione di legge, la giurisprudenza ha sviluppato diverse categorie che esamineremo (danno biologico, danno morale, danno esistenziale, danno da perdita parentale). Tuttavia, la Corte di Cassazione da tempo afferma che la liquidazione del risarcimento deve sempre essere unitaria per evitare duplicazioni inammissibili.
Incidenti stradali mortali e risarcimento danni ai familiari
Il secondo punto controverso riguarda la valutazione dell’importo del risarcimento. I metodi di calcolo variano e, anche se recentemente i giudici sembrano orientarsi verso le tabelle milanesi (ma anche quelle del Tribunale di Roma). Tali tabelle prevedono un sistema di punteggio con possibilità di applicare determinate maggiorazioni in base al grado di parentela con la vittima e al reale pregiudizio subito a causa della sua morte.
In effetti, stabilire “il prezzo del dolore” è estremamente difficile, considerando la sofferenza interiore causata dalla perdita irreparabile di una persona cara. Pertanto, nel risarcimento ai familiari per un incidente stradale mortale, si ricorre a criteri equitativi, senza tuttavia trascurare l’oggettività del pregiudizio subito, il quale deve sempre essere dimostrato da chi richiede il risarcimento patrimoniale. La comprensione delle questioni legali e dei dibattiti che circondano il risarcimento per gli incidenti stradali mortali è fondamentale per i familiari delle vittime.
Risarcimento danni per incidente stradale mortale: chi ha diritto a ottenerlo?
Uno dei miti da sfatare riguardo al risarcimento del danno per incidente stradale mortale è che solo gli eredi della vittima abbiano diritto a ottenerlo. In realtà, il risarcimento spetta a tutti i familiari che hanno un forte legame affettivo con la persona deceduta, anche se non conviventi. Questi familiari hanno subito una lesione psicologica a seguito della perdita del proprio congiunto. Possono quindi vantare un danno personale e diretto, indipendentemente dalla successione ereditaria.
Questa lesione è nota come danno da perdita parentale o più brevemente: danno parentale. Si tratta di un tipo specifico di danno morale, di natura non patrimoniale, che deve essere riconosciuto a tutti coloro che avevano una forte connessione affettiva con la persona scomparsa a causa dell’incidente stradale.
È importante comprendere che il legame affettivo e la “comunione di affetti” con la vittima sono i fattori chiave per determinare chi ha diritto al risarcimento del danno. Questo significa che anche i parenti non diretti, come i partner di fatto o le persone con relazioni affettive strette, possono fare richiesta di risarcimento per il danno subito.
Il riconoscimento del danno parentale e il diritto al risarcimento sono fondamentali per garantire che tutti i familiari di una vittima di un incidente stradale mortale possano ottenere un adeguato supporto e compensazione per la sofferenza subita. È importante consultare un avvocato esperto in materia per comprendere appieno i propri diritti e perseguire la richiesta di risarcimento in modo corretto e tempestivo.
Danno da perdita parentale: come dimostrarlo per ottenere il risarcimento?
Come abbiamo appena visto, il danno da perdita parentale si riferisce alla sofferenza emotiva causata dalla morte di un familiare a seguito di un incidente stradale o di un altro evento illecito. Questo tipo di lesione, che riguarda la rottura di un legame affettivo irreparabile, può essere oggetto di risarcimento a condizione che venga dimostrata in modo convincente l’esistenza di una relazione profonda e duratura.
È importante sottolineare, come abbiamo visto, che la convivenza con la vittima non è un requisito indispensabile per ottenere il risarcimento. Ciò che conta è il legame affettivo che univa i familiari alla persona deceduta, al di là della coabitazione nella stessa casa. Pertanto, la giurisprudenza riconosce il diritto al risarcimento anche a parenti meno prossimi come nipoti o altri parenti collaterali in caso di morte di un nonno o di uno zio.
Incidenti stradali mortali e risarcimento danni ai familiari
La prova di questo forte e stabile legame affettivo può essere fornita in via presuntiva e attraverso vari mezzi di prova. Le testimonianze di amici e parenti, i filmati che documentano i momenti di vita trascorsi insieme, le conversazioni su chat di WhatsApp o altri sistemi di messaggistica possono essere utilizzati come prove per dimostrare l’esistenza di quel rapporto affettivo che è stato definitivamente interrotto a causa dell’incidente stradale. È fondamentale dimostrare l’effettività della relazione parentale e la sua intensità per ottenere il risarcimento. Ogni caso è unico, e i mezzi di prova possono variare a seconda delle circostanze. È consigliabile consultare un avvocato per ottenere una consulenza personalizzata e per raccogliere le prove necessarie in modo efficace.
La dimostrazione del danno da perdita parentale è un passo cruciale per ottenere il giusto risarcimento per la sofferenza subita. Con la documentazione adeguata e l’assistenza di un professionista competente, è possibile presentare una richiesta solida e convincente per ottenere il risarcimento che si merita.
Danno parentale: a quanto ammonta e come viene calcolato?
Il danno parentale comprende tutte le forme di sofferenza che si verificano nella sfera emotiva, relazionale e affettiva delle persone coinvolte. La valutazione del danno deve avvenire in modo unificato, indipendentemente dalle diverse denominazioni che possono essere attribuite a questa sofferenza interiore. La giurisprudenza ha superato da tempo la distinzione in categorie di danni, come il danno morale, esistenziale e alla vita di relazione.
Tuttavia, è possibile e necessario personalizzare il danno per adattarlo alle specifiche caratteristiche del caso. Il giudice può aumentare l’importo risarcibile per coloro che dimostrano un danno aggiuntivo specifico e circostanziato rispetto a quello standardizzato nelle apposite tabelle milanesi o romane.
Queste tabelle sono state inizialmente elaborate dall’Osservatori dei tribunali di Milano e Roma. Sono ora utilizzate dalla maggior parte dei tribunali italiani per quantificare l’importo del risarcimento.
Le tabelle milanesi e romane per il risarcimento da incidente costituiscono quindi la base di partenza per determinare l’ammontare del risarcimento per i danni derivanti dagli incidenti stradali, sia quelli mortali che quelli che hanno causato lesioni permanenti più o meno gravi.
Come accennato, si tratta di un sistema di liquidazione che mira a evitare duplicazioni delle voci risarcibili. Inoltre, si basa su punteggi assegnati in base a una scala che tiene conto di tutte le circostanze specifiche emerse nel caso, inclusa la qualità e l’intensità del legame affettivo tra la persona deceduta e i superstiti, nonché l’alterazione delle abitudini familiari a causa del decesso (ad esempio, nel caso di un bambino che ha perso entrambi i genitori in un incidente stradale).
Una recente sentenza del tribunale di Torino, sent. n. 3269/21 del 28 giugno 2021, ha applicato questi criteri al caso di una donna di 65 anni deceduta in un incidente stradale, lasciando un marito con il quale conviveva da 40 anni e due figli adulti che non convivevano più con i genitori. Il giudice ha riconosciuto un risarcimento di 196.000 euro al coniuge superstite e 161.000 euro ciascuno ai due figli, precisando che si tratta di una “liquidazione onnicomprensiva“.
È interessante notare che la pensione di reversibilità spettante al coniuge superstite anziano non è stata detratta dal danno. Questo perchè si tratta di una forma di protezione previdenziale con finalità diverse da quelle di compensare le conseguenze pregiudizievoli subite dalle parti danneggiate a seguito dell’incidente, come stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 12564/2018.
Termini di prescrizione per risarcimento danni incidente stradale grave
Come tutti i diritti nel nostro ordinamento, anche il risarcimento per danni da incidente stradale si perde se non viene esercitato entro un determinato periodo di tempo, ossia si prescrive.
In particolare, il diritto al risarcimento dei danni causati dalla circolazione di veicoli e natanti si prescrive in 2 anni art. 2947 c.c., una prescrizione breve rispetto alla prescrizione ordinaria di 10 anni prevista dall’art. 2946 c.c.
Un termine di prescrizione più lungo si applica quando il danno subito è causato da un fatto illecito considerato dalla legge come reato. In questo caso i termini di prescrizione saranno quelli previsti dal Codice Penale.
Incidenti stradali mortali e risarcimento danni ai familiari: cosa fare e cosa prevede la legge
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