Con lo AI Act, la prima legge al mondo sull’Intelligenza Artificiale, l’Italia e l’Europa si rendono protagoniste nello sviluppo e nella regolamentazione della Intelligenza Artificiale. È auspicabile che ora conservino, con il Codice di Condotta, tale leadership senza cedere il passo alla concorrenza statunitense e cinese, proattiva nell’innovazione ma carente in tema di sicurezza.
In esito all’AI Action Summit svoltosi di Parigi (10 – 11.2.2025) sullo spunto dato dal report “Copyright and Artificial Intelligence Part 2: Copyrightability” dell’Ufficio della Proprietà Intellettuale statunitense (29. 1.2025), la Commissione Europea ha pubblicato il primo progetto del Codice di Condotta sull’Intelligenza Artificiale , vale a dire il codice delle “buone pratiche” per i fornitori, bilanciando le esigenze dell’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti fondamentali.
Scopo di tale codice è di facilitare la corretta attuazione delle norme sulla AI che entreranno in vigore nel mese di agosto 2025. A tale normativa di soft law si è pervenuti tramite quello stesso plurimo confronto, a garanzia di obbiettività e già attuato per addivenire allo AI Act, tra i rappresentanti degli Stati membri e gli osservatori internazionali su una piattaforma dedicata. La versione definitiva del Codice di Condotta sarà pubblicato in esito alla sessione plenaria della Commissione a fine maggio 2025… ormai ci siamo!
Ma il processo multilaterale di adattamento, tra sessioni plenarie e workshop, andrà avanti al fine di stabilire standard condivisi tra industria e società civile nel continuo cambiamento dovuto al progresso tecnologico, in un quadro giuridico armonizzato per lo sviluppo e l’utilizzo della AI.
Tale codice è il risultato di una consultazione multipartecipativa organizzata dall’Ufficio per l’IA in un approccio di bilanciamento (gestione dei rischi senza sacrificare le potenzialità innovative) per un ecosistema digitale sicuro e affidabile. Oltretutto servirà come modello per le altre giurisdizioni, promuovendo quell’auspicata convergenza normativa a livello globale per una cultura condivisa dell’uso responsabile.
Voglio dire che si tratta di un riferimento importante e sempre in divenire, perché il Codice di Condotta risponde alle esigenze di un ecosistema tecnologico in continua e rapida evoluzione.
Del resto solo una regolamentazione adattabile e strategica, capace di integrare pluralità e competenze, può assecondare le esigenze di un mercato competitivo senza sacrificare la necessità di un quadro normativo che tuteli utenti e operatori.
Vedremo ora, con la piena entrata in vigore, il 2 agosto 2025 delle regole per i modelli di IA di uso generale, come si evolverà lo scenario nelle applicazioni pratiche, perché i nuovi modelli linguistici LLM e gli agenti generativi autonomi saranno le nuove frontiere per le imprese e per la ricerca.
Nell’acceso dibattito sui bias congnitivi e i processi di discriminazione, c’è chi segue un’altra strada, andando anzi controcorrente, valorizzando la persona per l’amplificazione della propria unica intelligenza, perché la personalità di ciascuno ha più pregi e talenti, spesso nascosti, che difetti. È il movimento inaugurato da AlterEgoGPT, la prima e unica AI che consente a ciascuno di noi di crearsi, da se stessi, il proprio avatar digitale.
Milano, 26. 5.2025
Avv. Giovanni Bonomo