L’AI Act, prima legislazione mondiale in materia di intelligenza artificiale, è stato approvato nel testo finale dal Parlamento europeo mercoledì 13 marzo 2024.
In https://www.alassistenzalegale.it/alleuropa-il-primato-sulla-regolamentazione-dellintelligenza-artificiale-con-lai-act/ avevo parlato dell’ dell’Artificial Intelligence Act, la prima tappa di una compiuta normativa sulla I.A., la cui approvazione definitiva con entrata in vigore avverrà entro il 2025.
Occorreva ancora l’approvazione del Parlamento, che il 13 marzo scorso è avvenuta, e adesso con la prossima approvazione del Consiglio UE avremo una vera e propria legge che entrerà in vigore gradualmente tra la fine del 2024 e il 2026 a partire dal bando delle tecnologie vietate.
Da notare che nella stessa data il Parlamento europeo ha approvato e dato il via libera all’EMFA European Media Freedom Act, la legge pensata per garantire la libertà dei media e per proteggere i giornalisti da ingerenze politiche o economiche, sul quale dedicherò apposite riflessioni.
In pratica, grazie a tale regolamentazione, i modelli di Intelligenza Artificiale generativa, come ChatGPT di OpenAI e Bard di Google, sarebbero autorizzati a operare a condizione che i loro risultati siano chiaramente etichettati come generati dall’I.A.
Essendo la prima regolamentazione sull’Intelligenza Artificiale al mondo, intesa cioè a regolare in modo uniforme lo sviluppo, la commercializzazione e l’uso dei sistemi di I.A. in conformità con i valori e i diritti dell’UE, si consolida la posizione dell’Unione Europea come leader globale sulla regolamentazione tecnologica, dando l’esempio per le altre legislazioni del mondo.
Il filo conduttore di tale neonata normativa è il mettere l’essere umano al centro, in modo che l’intelligenza Artificiale rispetti i diritti umani oltre che i princìpi di armonizzazione dell’Unione.
Le norme generali sull’ I.A., che si applicheranno un anno dopo l’entrata in vigore, cioè nel maggio 2025, dopo essere passate al vaglio delle autorità nazionali, che istituiranno apposite agenzie nazionali di supervisione.
I sistemi di apprendimento automatico sono suddivisi in quattro categorie principali in base al rischio che rappresentano per la società e le persone. Ma entreranno in vigore, prima di tutto, i divieti per le tecnologie vietate, che saranno effettivi prima della fine del corrente anno.
Si tratta in sostanza dei sistemi di categorizzazione biometrica, per la raccolta di immagini del volto da videocamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale, il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle scuole e tutti quei sistemi che sfruttano le vulnerabilità delle persone, mentre la regolamentazione relativa all’I.A. ad alto rischio entrerà in vigore nell’estate del 2026.
Le norme sui sistemi di I.A. generativa, che già stanno trasformando il nostro modo di lavorare in numerosi settori, entreranno in vigore nell’estate del 2025.
Poiché i costi e tempi di sviluppo di soluzioni di I.A. richiedono che da subito siano messe in atto le misure per garantire la conformità all’AI Act, si prevede un sistema di adeguamento anticipato e volontario, il c.d. AI Pact, in modo che le aziende non si facciano trovare impreparate alla entrata in vigore degli obblighi.
Milano, 18. 3.2024
Avv. Giovanni Bonomo . A.L. Chief Innovation Officer