INDICE – Cosa si intende per proprietà intellettuale
Che cos’è la proprietà intellettuale?
Storia della proprietà intellettuale e del diritto d’autore
Proprietà intellettuale: definizione e significato
Proprietà intellettuale e industriale: le differenze
Tra gli aspetti più significativi e affascinanti del diritto moderno e contemporaneo troviamo i beni immateriali, ossia quei beni che non possiedono una fisicità e non possono essere percepiti dai sensi umani.
Un concetto chiave in questo ambito è la proprietà intellettuale. Vediamo insieme cosa significa questa espressione nel contesto giuridico, attraverso una definizione formale e una panoramica storica della disciplina.
Che cos’è la proprietà intellettuale?
La protezione delle idee è fondamentale per promuovere gli interessi dei loro creatori, nonché del pubblico che ne beneficia.
La proprietà intellettuale rappresenta il risultato del lavoro intellettuale, il momento in cui le idee prendono forma. Questo termine si riferisce alle creazioni della mente,
come invenzioni, opere artistiche, simboli e nomi utilizzati nel commercio. È un concetto attuale che in passato non ha ricevuto adeguata considerazione.Storia della proprietà intellettuale e del diritto d’autore
La storia della proprietà intellettuale ha origini lontane, risalendo alla Gran Bretagna in due momenti distinti. Nel 1624, lo Statuto dei Monopoli introdusse il concetto di brevetto, pensato per rafforzare l’economia inglese promuovendo nuove industrie. Successivamente, con lo Statuto di Anna, si riconobbe la nascita del diritto d’autore, il primo statuto che regolamentava il diritto d’autore attraverso il governo e i tribunali anziché privati.
Un passo significativo avvenne nel 1967 con la creazione dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI), momento in cui il termine iniziò a essere utilizzato ampiamente negli Stati Uniti.
In Italia, il diritto nei vari stati preunitari venne unificato con la legge del 25 giugno 1865. Tuttavia, la disciplina non venne approfondita fino al DL 7 novembre 1925 n. 1950 e il regolamento del 15 luglio 1926 n. 1369, che prepararono il terreno per l’attuale diritto, formalizzato dalla legge del 22 aprile 1941.
Proprietà intellettuale: definizione e significato
Per comprendere a fondo la proprietà intellettuale, è utile fornire una definizione formale del concetto.
In generale, questo termine si riferisce a qualsiasi prodotto dell’intelletto umano che la legge protegge dall’uso non autorizzato da parte di terzi.
Include creazioni intangibili dell’intelletto umano, come brevetti, marchi, copyright e segreti commerciali.
Il significato intrinseco del concetto di proprietà intellettuale si basa sull’idea che a determinati prodotti dell’intelletto umano debbano essere concessi gli stessi diritti di protezione applicati ai beni materiali. Attraverso vari strumenti, la proprietà intellettuale legittima la protezione dei beni immateriali dall’uso esterno non autorizzato da parte di aziende o dalla loro implementazione senza consenso.
Proprietà intellettuale e industriale: le differenze
La disciplina distingue tra proprietà intellettuale e proprietà industriale, due concetti distinti. La seconda è nata dalle critiche alla definizione di ‘proprietà intellettuale’, considerata desueta poiché sovrappone concetti contemporanei di beni immateriali con quelli più antichi di beni materiali, risalenti al diritto romano.
La proprietà intellettuale riguarda i diritti della persona sulle opere dell’ingegno, come il diritto d’autore. Diversamente, la proprietà industriale tratta dei diritti di esclusività riconosciuti a individui o enti su marchi, invenzioni, modelli di utilità e disegni industriali.
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