Come si valuta il risarcimento danni
Possono essere innumerevoli le modalità attraverso le quali essere vittima di un incidente. In tutti i casi la richiesta di indennizzo è solo uno degli step cui preoccuparsi.
Come si valuta il risarcimento danni è infatti una delle prime domande da porsi quando si è coinvolti in un sinistro.
Come si valuta il risarcimento danni: le tipologie di danno
Che si tratti di un incidente stradale, di un danno subito sul posto di lavoro o di a grave caduta all’interno dell’istituto scolastico che frequenta il proprio figlio gli esempi certo non mancano.
Tra gli altri, si pensi anche ai quei casi di malasanità che la fanno quotidianamente da padrone sulle pagine dei giornali.
Sono casi davvero disparati e come tali le regole per definire l’entità del risarcimento danni saranno diverse.
Al contempo saranno differenti anche le modalità per richiedere tale indennizzo.
Come si valuta il risarcimento danni: danno patrimoniale e non patrimoniale
Chi compie un atto illecito, secondo la legge italiana, è tenuto a rimborsare i danni cagionati alla vittima.
Le tipologie di danno che la giurisprudenza prende in considerazione sono le seguenti:
- danno patrimoniale
- danno non patrimoniale.
Con il termine danno patrimoniale si definiscono due tipologie di danni: il danno emergente e il lucro cessante.
Come si valuta il risarcimento danni patrimoniali: danno emergente e lucro cessante
Il danno emergente non è altro che la somma delle spese sostenute dalla vittima (o che sosterrà) per riparare i danni causati dall’illecito.
Il lucro cessante invece altro non è che la somma dei guadagni che la vittima avrebbe potuto accumulare qualora non fosse rimasto vittima del sinistro.
Per determinare l’entità del risarcimento patrimoniale, in particolare il lucro cessante, esistono delle modalità ben definite.
Si pensi infatti alla reale complessità per un giudice di determinare una cifra non sempre dimostrabile in modo preciso.
Un lavoratore autonomo, per esempio, non ha una certezza mensile di guadagno ma, in caso di richiesta di indennizzo è comunque una cifra che va determinata.
Come si valuta il risarcimento danni: danno non patrimoniale
Con il termine danno non patrimoniale ci si riferisce a qualsiasi danno cagionato da un reato o da una lesione dei diritti della persona.
Il danno non patrimoniale viene inoltre suddiviso in due sottocategorie:
- il danno morale
- il danno biologico (danno alla salute).
Il danno morale è quel danno che a va colpire la sfera fisica o psichica della vittima del sinistro.
Si pensi per esempio alla sofferenza patita dalla vittima di un grave incidente stradale a causa del quale ha subito un infortunio complesso e doloroso, magari costringendola a una lungo decenza in ospedale.
Come si valuta il risarcimento danni: la sentenza della Cassazione
Secondo la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, la numero 23725/2008, questo tipo di indennizzo può spettare anche ai parenti più stretti.
Per esempio, ai genitori, ai figli, al coniuge e alla persona convivente, anche more uxorio.
Il danno biologico invece è la lesione nel fisico o nella psiche della vittima del sinistro.
Secondo la legge è un danno che va risarcito poiché l’integrità fisica è un bene che viene garantito dalla Costituzione stessa.
Quando si ha diritto a un risarcimento danni?
Per poter chiedere risarcimento danni devono sussistere questi punti imprescindibili:
- Si deve aver subito un danno.
- Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di qualcuno.
- Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
- Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.
Il consiglio, per chi abbia subito danni, è quello di rivolgersi a un avvocato per poter far valere al meglio i propri diritti.
AL Assistenza Legale
Dott. Claudio Bonato
Come si valuta il risarcimento danni