Smart working e sciopero del dipendente. Il dipendente in smart working non può aderire agli scioperi?
A Bologna ha fatto discutere un episodio avvenuto recentemente che ha coinvolto Alstom, azienda storica che fa parte dell’omonimo gruppo francese, con sede a Bologna e che conta ben 800 dipendenti.
La vicenda ha inizio lo scorso ottobre, uno dei dipendenti Alstom in smart working ha aderito allo sciopero di due ore proclamato da Fiom Emilia-Romagna. Come riporta la cronaca di Sky TG24, l’azienda ha vietato lo sciopero ai propri dipendenti proponendo di usare le ore di ferie per scioperare.
Secondo Fiom-Cgil la richiesta è “folle” e i sindacati propongono di contrastarla “in tutte le sedi” perché tale norma “viola la legge e mette in discussione il diritto costituzionale allo sciopero”.
Alstom, dal canto suo, spiega che proprio secondo la policy aziendale le assenze dal lavoro in caso di smart working possono essere solo in blocchi da quattro ore. In questo modo, Alstom limiterebbe l’uso di tutti i permessi (previsti da legge e contratto) per un tempo inferiore a quattro ore, come ad esempio lo sciopero di due ore che si è verificato lo scorso ottobre.
Dunque, secondo quanto afferma Marco Colli, funzionario Fiom di Bologna, intervistato da Sky TG24, se un dipendente Alstom volesse partecipare a uno sciopero di due ore ma si trova in lavoro agile, dovrebbe prendere due ore di ferie. Questo in base a quanto stabilito dal contratto che chiede al dipendente in smart working di garantire un turno orario di quattro ore.
Si può parlare, in questo caso, di regolamento anticostituzionale?
Smart working e sciopero del dipendente. Ne ha parlato l’avv. Cristiano Cominotto, presidente di A.L. Assistenza Legale, con la giornalista Vicky Mangone ai microfoni di Giornale Radio. Per contattare gli avvocati di A.L. scrivere a info@alassistenzalegale.it
Contattaci
- Orari
Lunedì – Venerdì: 9.00 – 13.00 / 14.30 – 19.00
Lunedì – Venerdì:
9.00 – 13.00 / 14.30 – 19.00