Risarcimento per troppo rumore

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risarcimento per troppo rumoreSuccede nel comune di Tavagnacco, provincia di Udine, dove alcuni residenti della zona limitrofa a uno stabilimento che esercita attività di lavorazione di materiali ferrosi, hanno avanzato, tramite il comitato “Vivi Tavagnacco”, la richiesta risarcimento per troppo rumore causato dalle lavorazioni industriali per una complessiva somma di un milione di Euro.

E’ dunque finita in tribunale la lunga battaglia condotta dai residenti delle vie Cadore e Dolomiti, limitrofe allo stabilimento, che negli anni si erano battuti a colpi di esposti e raccolte firme.

Sono quindi comparsi davanti al giudice il presidente e due consiglieri del consiglio di amministrazione dell’azienda, con l’accusa di “disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone ai sensi dell’articolo 659 del codice penale”. A costituirsi parte civile durante il procedimento sono state una decina di persone, tutte residenti nelle vie limitrofe allo stabilimento. Durante l’udienza è stato interpellato dal pubblico ministero un tecnico dell’Arpa, il quale ha riferito sull’esito delle misurazioni delle emissioni prodotte dalla ditta.

La vicenda ha preso vita dalle lamentele di un gruppo di famiglie della zona, riunitesi in seguito in un comitato, che si sono successivamente costituite parte civile chiedendo un risarcimento per troppo rumore causato dalla fabbrica. Le proteste sono approdate anche in consiglio comunale, il quale, nel novembre 2012, ha richiesto un’indagine fonometrica all’Arpa. Verifica che è stata effettuata all’interno di alcune abitazioni di via Cadore e che ha appurato che l’intensità del rumore percepita a finestre aperte era di 17 decibel, mentre a finestre chiuse di 7 decibel, cioè di due decibel superiore al limite massimo previsto. Secondo l’Arpa le cause di questa intensità di decibel troverebbero ragione nelle “operazioni di movimentazione e taglio del materiale ferroso, una rumorosità di tipo fluttuante prodotta durante le fasi di selezione del materiale, ma anche dovuta al funzionamento dei motori diesel dei ragni gommati cingolati”. A seguito di queste rilevazioni, nel luglio 2013, il Comune di Tavagnacco ha ordinato al rappresentante legale dell’azienda l’immediato abbattimento delle emissioni sonore, si è poi passati alle denunce ed è quindi iniziato il procedimento penale dove verrà richiesto anche il risarcimento per troppo rumore.

“Visti i disagi provocati e il deprezzamento degli immobili a causa dello stabilimento – ha spiegato l’avvocato che rappresenta i residenti – ci siamo costituiti parte civile per chiedere la dichiarazione di responsabilità penale degli imputati e la condanna per i reati ascritti. Intendiamo anche chiedere la condanna al risarcimento di tutti i danni morali e materiali, nessuno escluso, patiti dalle parti civili quantificabili in 100 mila Euro per ciascuno di loro. I signori hanno subito danni seri in quanto nel corso dell’attività di indagine è emerso non solo il disturbo della quiete, ma anche la violazione delle soglie previste a tutela della salute.”

 

I residenti costituiti parte civile hanno dunque chiesto un risarcimento per troppo rumore che complessivamente si aggira intorno al milione di Euro, per il quale dovranno attendere la decisione del Tribunale.

 

Fonte dichiarazioni: Messaggero Veneto

Risarcimento per troppo rumore

 

Dott. Claudio Bonato
AL Assistenza Legale

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