Risarcimento danni per demansionamento, la legge
A disciplinare il demansionamento è l’articolo 2103 del Codice Civile. Quest’ultimo recita infatti che “in caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali che incide sulla posizione del lavoratore, lo stesso può essere assegnato a mansioni appartenenti al livello di inquadramento inferiore, purché rientranti nella medesima categoria legale”. Questo significa che un dipendente potrà essere demansionato, ma solo se godrà comunque della retribuzione precedente. Potranno essere esclusi solo quelli che erano considerati degli extra nella passata retribuzione. Un esempio possono essere i bonus ricevuti per le trasferte lavorative, questi ultimi infatti potranno essere tolti dal nuovo stipendio.
Risarcimento danni per demansionamento, il caso
Di recente ha fatto molto discutere la notizia di un manager francese il quale ha chiesto un risarcimento danni alla propria azienda per “noia insopportabile”. Dopo aver lavorato per otto anni come responsabile dei servizi generali per l’azienda in questione, l’uomo ha spiegato di essere stato relegato a svolgere compiti umili per i successivi quattro anni. Gli venivano assegnati incarichi di poco valore e che non avevano nulla a che fare con le mansioni per cui era stato assunto. Passati questi quattro anni e dopo sette mesi di assenza dal posto di lavoro, il francese è stato licenziato dalla società per assenza prolungata. I danni chiesti dall’uomo ammontano a 360.000 euro. Cifra chiesta in quanto l’ex manager si sarebbe vergognato “di essere pagato per non fare nulla”. Inoltre sembrerebbe che stress e mancanza di stimoli lavorativi gli avrebbero causato uno stato di depressione.
Demansionamento, come chiedere risarcimento danni?
Per poter chiedere risarcimento danni si deve innanzitutto:
- aver subito un danno
In questo caso specifico si deve aver subito un demansionamento senza giusto motivo, il quale ha provocato danni al lavoratore.
Deve inoltre esistere
- un comportamento scorretto o illecito di qualcuno
In questo caso da parte dell’azienda o del datore di lavoro.
In più è necessario:
- poter provare che il comportamento illecito sia stato la causa del danno subito.
E’ quindi fondamentale avere la documentazione necessaria per poter provare il nesso causale tra il demansionamento effettuato dall’azienda e gli eventuali danni subiti dal lavoratore.
Il consiglio, in casi come questi, è quello di rivolgersi a un avvocato per far valere al meglio i propri diritti.
AL Assistenza Legale
Dott. Claudio Bonato