Qual è il tempo previsto dalla nostra legge per far valere al meglio i nostri diritti?
A cosa ci si riferisce quando si parla di prescrizione? Ci sono possibilità di farla decadere o interromperla?
Risarcimento danni e prescrizione: la legge
Secondo la giurisprudenza italiana, qualunque diritto di un cittadino deve essere esercitato all’interno di un determinato periodo di tempo.
Questo per regolamentare qualsiasi questione nasca all’interno dei tribunali e affinché le controversie non rimangano aperte troppo a lungo.
Con il termine prescrizione si indica il tempo massimo che ogni cittadino ha a disposizione per far valere i propri diritti.
Risarcimento danni e prescrizione: le tempistiche
Le prescrizioni in Italia sono varie: possono essere prescrizioni brevi, di un anno o di un paio, a seconda del caso in questione.
In linea generale, la prescrizione può essere contrattuale o extra contrattuale, di 5 o 10 anni.
Non tutti i danni per i quali si può intervenire hanno una natura contrattuale, per esempio se sono vittima di un incidente stradale non ho stipulato un contratto in precedenza per ottenere un risarcimento, bensì è un mio diritto, definito extra contrattuale.
Per questa tipologia la prescrizione è di 5 anni. Per un danno contrattuale il termine è di 10 anni.
Questa è la prescrizione generale. La prescrizione può essere interrotta attraverso una raccomandata alla persona alla quale si chiedono i danni.