Protesi PIP nuovo allarme tumori: certamente non a tutte le donne che hanno subito l’impianto è stato diagnosticato un tumore, ma vivere con la paura costante di una diagnosi così dolorosa è altrettanto terribile.
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Protesi PIP nuovo allarme tumori: i fatti di cronaca
Tornano sulle pagine di cronaca, dopo quasi cinque anni (era il 2011), le purtroppo celebri protesi PIP Poly Implants Prothesis: impianti di silicone che, a detta degli esperti che stanno valutando il fenomeno, potrebbero provocare nelle donne una rara forma di tumore del sangue, il linfoma anaplastico a grandi cellule.
L’ALCL, come viene abbreviato il nome di questa forma tumorale, è un linfoma non Hodgkin la cui cura per ora consiste in radio e chemioterapia con una percentuale di guarigione che va dal 30% all’80% a seconda della tipologia di cancro.
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Protesi PIP nuovo allarme tumori: silicone industriale usato per riempire le protesi
Nel 2011 la vicenda aveva avuto luogo principalmente in Francia, ove si producono tuttora le protesi, e aveva coinvolto duemila donne le quali avevano intentato causa contro la produzione PIP in seguito a impianti difettosi che, danneggiati, avevano riversato silicone e contaminato il fisico femminile. Tutto ciò non sarebbe stato così grave se il materiale di cui sono composte le protesi fosse stato idoneo a chirurgia estetica di questo tipo. Ma sembrerebbe che il tipo di silicone utilizzato dalla Poly Implants Prothesis sarebbe un normalissimo silicone industriale e non la tipologia chirurgica necessaria per la sicurezza delle pazienti.
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Protesi PIP nuovo allarme tumori: la denuncia delle autorità francesi
Non sono bastati i casi del 2011, oggi infatti le autorità francesi denunciano un incremento di incidenza di forme tumorali sanguinee nelle donne con impianti PIP. Non va certamente creato allarmismo, ma sottolineare dati e casistica pubblicati nella letteratura scientifica mondiale potrebbe aiutare molte donne a convivere con le protesi PIP e capire come agire.
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Protesi PIP nuovo allarme tumori: la ricerca della Food and Drug Administration
Nel 2011 la Food and Drug Administration, FDA, aveva rilevato una anomalia tra i numeri di casi del tumore ALCL e la presenza di protesi mammarie nelle pazienti, dal momento che il linfoma ALCL non è quasi mai associato alle mammelle.
I dati inoltre parlano di un aumento esponenziale di casi tumorali di questo tipo: nel 2013 si contavano 130 casi nel mondo associati al fenomeno PIP, casi che nel 2014 sarebbero saliti a 173.
Tuttavia i dati in possesso, secondo le varie amministrazioni in cui il fenomeno è comparso, ovvero tutti i paesi nei quali sono state vendute e impiantate PIP, non sono sufficienti: il tempo di indagine è troppo breve e i casi ancora troppo pochi per intervenire in modo effettivo contro o a favore dei produttori francesi.
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Protesi PIP nuovo allarme tumori: l’Istituto Nazionale dei Tumori francese
Gli esperti dell’Istituto nazionale dei tumori francese, come riporta il quotidiano Le Parisien, affermano che: “Il rischio appare quantitativamente debole: diciotto nuovi casi in Francia negli ultimi tre anni e un totale di 173 nel mondo, ma i numeri sembrano aumentare con una certa rapidità.”
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Protesi PIP nuovo allarme tumori: il Ministero della Salute italiano
Il Ministero della Salute italiano, così come quello francese, chiede a medici e pazienti di monitorare ancora la situazione, di raccogliere più dati possibili e assistere le donne con impianti già presenti affinché, qualora sviluppino il linfoma, siano curate immediatamente dal momento che come afferma Francois Hebert, direttore generale della Sanità a Parigi: “Nelle conclusioni formulate dall’istituto tumori emerge che il rischio di sviluppare il linfoma anaplasico a grandi cellule in donne con impianti mammari appare più di 200 volte superiore rispetto alla popolazione in generale”.
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Protesi PIP, nuovo allarme tumori: le azioni già in corso e il risarcimento dei danni
Sono già in corso alcuni tentativi di rivalersi per i danni che potrebbero essere stati cagionati dalle protesi PIP. Ma la magistratura non si è ancora espressa in modo definitivo in merito e il breve lasso di tempo della ricerca scientifica non sta certo aiutando le indagini. Si spera però che giustizia e ricerca facciano il corso e che se delle responsabilità dovessero essere verificate, le donne che hanno subito questi impianti possano ricevere un adeguato risarcimento danni per quanto patito.
Dott. Claudio Bonato
AL Assistenza Legale
Protesi PIP nuovo allarme tumori
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