Perché lo smart working sta finendo – intervista all’avv. Cominotto

Tu sei qui:

Parte dell’intervista dell’avv. Cristiano Cominotto, presidente di A.L. Assistenza Legale, su Giornale Radio, condotta in studio e in diretta dalla giornalista Vicky Mangone sul perché lo smart working sta finendo.

INDICE

I dati

Perché viene usato ancora lo smart working?

Perché lo smart working sta finendo?

Un’alternativa: il lavoro “ibrido”

I dati

Lo smart working sta finendo? Per tanti lavoratori la possibilità di lavorare da remoto ormai è un ricordo legato ai tempi della pandemia. A causa dell’effetto Covid-19, nel 2020 si è passati dal 4,8% al 13,7% di lavoratori a distanza.

Durante il periodo di lockdown e successivo all’emergenza sanitaria causata da Covid-19 in Italia lavoravano da remoto circa sette milioni di persone.

Ora, secondo i dati calcolati da Inapp, Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, a farlo è appena il 14,9% dei dipendenti. Una percentuale che rappresenta circa tre milioni di lavoratori.

Perché viene usato ancora lo smart working?

Secondo i dati presentati dall’indagine Inapp, svolgono un lavoro in modalità agile laureati, dipendenti delle imprese di grandi dimensioni, gli occupati nei servizi e i dipendenti pubblici.

Nonostante questi dati, lo smart working è proposto molto da numerosi datori di lavoro. In molte aziende viene visto infatti come una possibilità per ridurre i costi degli uffici.

Per quanto riguarda i dipendenti, essi si sono resi conto che lo smart working offre maggiore flessibilità nella gestione del proprio tempo, la possibilità di lavorare in un ambiente più confortevole e la possibilità di conciliare meglio il lavoro con la vita familiare.

Perché lo smart working sta finendo

Perché lo smart working sta finendo?

Pareri discordanti presentano d’altra parte una realtà ben diversa secondo la quale si sta assistendo al declino dello smart working. Questo poiché questa tipologia di lavoro non è sostenibile in tutti i settori.

Per esempio, in molte aziende è necessaria la presenza fisica dei dipendenti per motivi di sicurezza o per facilitare la comunicazione e la collaborazione.

Allo stesso tempo, molti lavoratori si trovano nella situazione in cui devono usare strumenti o macchinari che non sono disponibili a distanza e questo rende impossibile lavorare in smart working.

Un’alternativa: il lavoro “ibrido”

Lo smart working è dunque finito? Molti lavoratori oggi non entrano in azienda da anni, non hanno un ufficio né una postazione in una sede.

Molti addirittura non hanno sostenuto nemmeno il colloquio iniziale in una sede fisica.

Tuttavia

  • il costo dell’energia,
  • la riorganizzazione del lavoro per obiettivi,
  • l’adeguamento dei salari,
  • la capacità (o meno) manageriale di ricorrere a nuovi modelli di organizzazione

rendono sempre più complicato capire come e se continuare con lo smart working o rientrare nella dinamica di lavoro pre-pandemia.

Ha preso il largo ormai la tendenza, in molte aziende, di proporre soluzioni “ibride”: tali soluzioni prevedono uno o due giorni di lavoro da remoto, e il resto della settimana in presenza.

Hanno parlato di noi

Contattaci

Lunedì – Venerdì: 9.00 – 13.00 / 14.30 – 19.00

Lunedì – Venerdì:
9.00 – 13.00 / 14.30 – 19.00

image_pdfScarica articolo in formato PDF