OMICIDIO STRADALE. DOPO LA MORTE DI DUE RAGAZZINI SI DISCUTE SULLA PROPOSTA DI LEGGE

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omicidio stradaleOmicidio stradale: si ritorna a parlare nuovamente di omicidio stradale, dopo le ennesime morti di due giovani a causa di incidenti tra automobili in corsa. E come ogni volta che ciò accade, si riaccendo i riflettori sulle urla di dolore di genitori e famiglie straziati non solo dalla perdita improvvisa del proprio caro, ma soprattutto dalla amara consapevolezza di vedere impunito l’artefice del loro tragico destino.

 

Omicidio stradale: i fatti più recenti

 

Non sono bastate le manifestazioni di solidarietà e i cortei scesi in piazza in questi giorni per solidarietà nei confronti della famiglie di due giovani morti sulla strada a dare il colpo di coda a una proposta di legge sull’omicidio stradale che imperversa il dibattito pubblico ormai da un decennio.

Le vicende che hanno riacceso i riflettori sul dibattito si sono svolte entrambe in Brianza, dove oggi l’amarezza e la rabbia sono comuni a tutti i cittadini.

 

Omicidio stradale: due minorenni investiti

 

Due le vittime, entrambe minorenni: da un lato Elio Bonavita, quattordicenne di origini campane trasferitosi a Villasanta con la famiglia e appassionato giocatore di calcio, tanto che la domenica mattina in cui perde la vita, sta andando alla classica partita della squadra di cui fa parte, accompagnato in auto dalla madre entusiasta e felice che il trasferimento da un’altra città non abbia dato al piccolo troppe difficoltà d’inserimento. La partecipazione al gioco del calcio, in una squadra locale, era una risposta positiva ai cambiamenti che la vita aveva imposto a Elio, pur così giovane. Le dinamiche dell’incidente che ha visto coinvolta l’auto guidata dalla madre di Elio, ancora ricoverata al Niguarda di Milano, sono al vaglio degli inquirenti. Ma il pirata della strada, protagonista della rocambolesca vicenda, costituitosi giorni dopo l’evento, a detta della famiglia di Elio non farà nemmeno un giorno di galera a meno che la legge non cambi.

Dieci giorni dopo la carambola che ha strappato la vita al giovane Elio, si aggiunga il caso di Mattia, sedicenne che, in sella alla sua bicicletta, sempre in Brianza, viene investito da un’auto, di ritorno da una riunione di scout.

 

Omicidio stradale: i dati statistici

 

L’elenco di vittime della strada, giovani e meno giovani potrebbe continuare a lungo, secondo l’ISTAT infatti nel 2013 si sono registrati in Italia 181.227 incidenti stradali con lesioni a persone. Il numero dei morti (entro il 30° giorno) ammonta a 3.385, quello dei feriti a 257.421. Rispetto al 2012, il numero di incidenti scende del 3,7%, quello dei feriti del 3,5% mentre per il numero dei decessi la flessione è del 9,8%. Tra il 2001 e il 2013 la riduzione delle vittime della strada è stata del 52,3%, in valore assoluto si è passati da 7.096 a 3.385.

Un netto calo, è vero, dovuto probabilmente all’introduzione della patente a punti, ciò non nega comunque la continua pericolosità delle strade dal momento che, sempre secondo i dati ISTAT le vittime sono state invece 1,04 ogni 100 incidenti sulle strade urbane e 3,46 sulle autostrade.

 

Omicidio stradale: la domenica il giorno più pericoloso

 

La domenica è il giorno della settimana nel quale si registra il livello più elevato dell’indicatore, 3,1 morti per 100 incidenti. Nel 67,9% dei casi le vittime degli incidenti stradali sono conducenti di veicoli, nel 15,9% passeggeri trasportati e nel 16,2% pedoni. Tra i 2.297 conducenti deceduti a seguito di incidente stradale, il 42,1% aveva un’età compresa tra i 20 e i 44 anni (968 in totale), con valori massimi registrati soprattutto tra i giovani 20-24enni (219) e tra gli adulti nella classe 40-44 anni (215).

 

Omicidio stradale: la petizione online e la proposta di legge

 

I cittadini, per far fronte al dilagare di tragedie quotidiane sulle strade, hanno indetto una petizione online affinché nel disegno di legge venga introdotto anche il ritiro a vita della patente per chi si macchia di omicidio stradale: nel disegno di legge depositato in commissione Giustizia al Senato non era previsto il ritiro a vita della patente. Sono state raccolte più di ottantamila firme e il 28 aprile 2015, nel nuovo testo unificato corretto adottato dalla Commissione per i disegni di legge, il testo recita  testualmente che “Chiunque ponendosi alla guida di un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcoolica o di alterazione psico-fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope (…) cagiona per colpa la morte di una persona, è punito con la reclusione da otto a dodici anni.”

Come si evince dal testo, sebbene parziale, nel disegno di legge depositato in commissione Giustizia al Senato non è però previsto il ritiro a vita della patente, come invece richiesto a gran voce da tutti i famigliari di vittime della strada, deceduti o menomati in seguito a incidenti stradali. La revoca della patente a vita, secondo il relatore Giuseppe Luigi Cucca del Pd, sarebbe stata incostituzionale.

 

Omicidio stradale: le richieste dei cittadini

 

Si spera che la legge sull’omicidio stradale possa presto passare. Molti passi sono stati fatti verso la sicurezza delle strade, ma sono ancora troppi i sinistri gravi e spesso mortali causati da distrazioni, manovre pericolose o guida sotto effetto di alcool o stupefacenti. Se ci fosse una legge sull’omicidio stradale che preveda pene severe e sicure, sicuramente ci si metterebbe al volante consapevoli delle responsabilità in cui si incorre.

Avv. Cristiano Cominotto

Dott. Claudio Bonato

AL Assistenza Legale

 

 

Omicidio stradale

 

 

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