Muore dopo le dimissioni dal Pronto Soccorso, presunto caso di malasanità a Palermo

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Muore dopo le dimissioni dal Pronto SoccorsoNon è mai una buona notizia quando si scopre che una persona muore dopo le dimissioni dal Pronto Soccorso, ma quando le dimissioni sono due e la morte arriva dopo pochi giorni, allora si potrebbe pensare a un presunto caso di malasanità. Un’inchiesta è stata aperta per fare chiarezza.

Muore dopo le dimissioni dal Pronto Soccorso, la cronaca:

 

La vicenda è accaduta a Palermo i primi giorni del 2016, la sfortunata protagonista è una donna di 41 anni. La donna è stata trovata morta presso la sua abitazione dai sanitari del 118, probabilmente per una emorragia allo stomaco, anche se la causa della morte è ancora da verificare. Secondo quanto riferiscono i famigliari della vittima, i medici avrebbero sottovalutato le condizioni della 41enne, lo proverebbero le due dimissioni, delle quali l’ultima sarebbe stata 8 giorni prima del decesso. Di diverso avviso è invece la versione fornita dalla struttura ospedaliera. A questo punto  toccherà però alla Procura fare chiarezza, infatti un’indagine è già stata aperta.

 

Muore dopo le dimissioni dal Pronto soccorso, la ricostruzione clinica:

 

La donna, in seguito a forti dolori accusati allo stomaco, si era recata al Pronto soccorso in questione dove, secondo quanto riferisce l’azienda ospedaliera, le sarebbero stati fatti degli esami ematoclinici e un’ecografia all’addome al termine della quale le erano stati diagnosticati dei calcoli alla colecisti. Lo stesso giorno le sarebbero stati fatti anche degli esami del sangue, al termine di questi ultimi la paziente avrebbe rifiutato di restare sotto osservazione. La donna sarebbe quindi tornata in ospedale 8 giorni dopo, accusando gli stessi dolori. In questo caso le sarebbero stati fatti esami del sangue, tac, ecografia e visita chirurgica, solo dopo questi esami il personale medico avrebbe giudicato in modo positivo il suo caso clinico, rinviandola però a una visita dal suo medico curante. Perlomeno, questo è quanto afferma l’azienda ospedaliera. I famigliari invece sono di tutt’altro avviso.

Ma ora, dopo il sequestro delle cartelle cliniche da parte dei carabinieri, sarà l’indagine della Procura a stabilire cosa sia successo e se vi siano delle responsabilità dei sanitari o meno. Ma se le responsabilità dovessero essere appurate, si spera che i famigliari ricevano quantomeno un congruo risarcimento danni.

 

AL Assistenza Legale

Dott. Claudio Bonato

www.alassistenzalegale.it

 

Muore dopo le dimissioni dal Pronto Soccorso

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