MORTO DOPO UN TRAPIANTO CON GRUPPO SANGUIGNO DIFFERENTE

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Morto dopo un trapiantoMorto dopo un trapianto: sono solitamente lunghe le attese per un trapianto di organi, ma una volta arrivata la possibilità di effettuare l’operazione, la luce della speranza del paziente interessato dovrebbe accendersi. Così non è stato per Vincenzo P., di cinquantasette anni, deceduto a Roma presso l’ospedale Spallanzani in seguito a un intervento di trapianto di fegato.

 

  • Morto dopo un trapianto: indagini in corso

 

La vicenda sembrerebbe rientrare nella lista degli innumerevoli casi di malasanità dal momento che le indagini stanno accertando le dinamiche dell’accaduto. L’uomo, gravemente malato di epatite da diversi anni, a marzo di quest’anno è riuscito ad avere la possibilità di sottoporsi al tanto atteso trapianto di fegato che gli avrebbe consentito di vivere una vita migliore. Ricoverato, subisce l’intervento chirurgico ma, rispetto a come la vicenda avrebbe potuto concludersi, la famiglia in attesa di riscontri dall’equipe medica fuori dalla sala operatoria, ha invece ricevuto la doccia fredda che mai si sarebbero augurati.

 

  • Morto dopo un trapianto: l’ipotesi è che sia stato sbagliato il gruppo sanguigno

 

Ci sarebbero state delle complicazioni durante l’intervento di trapianto poiché il fegato trapiantato sarebbe stato di gruppo AB positivo, mentre il gruppo sanguigno del paziente sarebbe stato AB negativo. Ci sarebbe stato dunque un errore durante i minuti fatidici dell’intervento. Unica possibilità per il paziente era quindi quella di aspettare un nuovo trapianto. L’attesa di un nuovo fegato, avente le caratteristiche idonee al corpo del malato, è stata dura e ha portato il signor Vincenzo P. a deperire e non avere più l’energia necessaria ad affrontare l’ennesimo intervento, quello risolutore che probabilmente gli avrebbe restituito una vita migliore. Il triste epilogo è avvenuto due settimane fa quando, recuperato il nuovo organo, durante il secondo trapianto il fisico debilitato dell’uomo ha ceduto ed il cuore ha smesso di battere.

 

  • Morto dopo un trapianto: il dolore dei famigliari

 

I famigliari hanno sporto denuncia contro l’ospedale in cui ha avuto luogo la vicenda.  Si stanno aspettando in questi giorni gli esiti dell’autopsia disposta in seguito al sequestro del corpo. Gli inquirenti suppongono che la sostituzione con il fegato di gruppo sanguigno differente sia stata operata per “tamponare” il fatto di aver già asportato l’organo malato del paziente, e pur di mantenerlo in vita fino all’arrivo di un fegato idoneo, avrebbero innestato il fegato sbagliato all’uomo.

 

  • Morto dopo un trapianto: anche la Regione Lazio ha aperto un’inchiesta

 

Anche la Regione Lazio ha aperto una inchiesta per far luce su quanto accaduto, una nota afferma che “sin dal 9 marzo scorso del caso è stato edotto il Centro nazionale trapianti e la segnalazione è stata immessa nel flusso Simes (Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità) del ministero”.

 

  • Morto dopo un trapianto: il possibile risarcimento danni

 

Non resta che attendere che la giustizia faccia il suo corso, ma ciò non toglie che se le prime indiscrezioni uscite in questi giorni sulla stampa fossero vere, si spera che la famiglia della vittima riceva quantomeno un adeguato risarcimento danni. La situazione che si prospetta, se fosse effettivamente accertata nelle responsabilità dell’equipe medica, sembrerebbe un grave caso di malasanità.

Dott. Claudio Bonato

AL Assistenza Legale

 

Morto dopo un trapianto

 

 

 

 

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