Lo studio legale all’alba del terzo millennio. L’importanza della condivisione.

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Tutto sta cambiamo, dal modo di organizzare lavoro e produzione, alla logistica, alle relazioni interpersonali, ai tempi di risposta. Si è anche compreso che il guadagno arriva dalla condivisione e dal corretto uso degli strumenti digitali e dell’Intelligenza Artificiale. 

Essere oggi aperti a contesti lavorativi mutevoli, alle novità del mondo digitale sempre in evoluzione, ed essere disponibili a collaborare con chi ha punti di vista diversi, diventa una necessità nel nuovo scenario multimediale dominato dalla tecnologia 5G e dall’Intelligenza Artificiale: tutto sta cambiamo, dal modo di organizzare lavoro e produzione, alla logistica, alle relazioni interpersonali, ai tempi di risposta. Il Web 4.0 e la Blockchain, che interessano tutti i settori dell’economia, saranno i grandi protagonisti di questa epoca anche nelle professioni legali.

Ma voglio ancora sottolineare che ogni miglioramento riguarda prima di tutto noi stessi (self-improvement) come persone positive e efficienti prima ancora che come professionisti. Una volta che si ha il giusto mindset aperto all’innovazione si potrà:

  • essere manager di sé stessi
  • gestire in modo efficace i collaboratori
  • migliorare l’organizzazione delle attività
  • avere più tempo libero e meno stress
  • mettere la A.I. al servizio della professione

In questa epoca contrassegnata da sempre più rapidi cambiamenti e innovazioni industriali e tecnologiche mi ritrovo spesso a stupirmi pure delle cose che avevo già previsto con largo anticipo: è da più di dieci anni che parlo e scrivo in convegni e su varie riviste dell’Intelligenza Artificiale, di Internet of Everything (evoluzione ed esito dell’Internet of Thing), grazie alla nuova tecnologia 5G e all’interazione con la Blockchain.

Ora il professionista di oggi deve – e può permettersi di – essere sia un tecnico, sia un manager, sia un imprenditore, al fine di operare anche in mobilità (smart working) nelle 4 aree fondamentali per il business development: – public relations, – marketing, – autorale, – public speaking, il tutto facilitato, come sappiamo, dai collegamenti da remoto.

Più volte mi sono espresso sul collegamento tra studi professionali quale conseguenza dell’ampiezza dello scibile giuridico e delle inevitabili specializzazioni. E tale modalità operativa diventa ora da funzionale necessariamente strutturale: sia il modello atomistico, eminentemente rappresentato dall’esimio genitore (www.aldobonomo.it), che quello dello studio professionale associato, in cui i singoli collaboratori non vengono valorizzati unicità come professionisti, non sono più vincenti.

Invero, il futuro è in network, perché il collegamento comporta un risparmio di risorse, una condivisione del sapere, un’ottimizzazione dei ricavi, una migliore specializzazione e una maggiore competitività.

Spero che queste mie riflessioni servano da stimolo per guardare in avanti con ottimismo. L’immaginazione e l’ansia sono due importanti risorse in noi che, se lasciate alla guida della nostra vita senza controllo, possono giocarci brutti scherzi e portarci anche alla rovina.

Voglio dire che pensare e immaginare il peggio sarà pure un istinto naturale, a volte utile e adattativo, preparandoci a ipotesi di accadimenti infausti, ma quando il modo di pensare negativo diventa parte del nostro cervello, diventandone il padrone, allora dobbiamo fermarci e riflettere. Le cose potrebbero andare sia bene, che male, non possono andare sempre e solo male, lo stesso buon senso ce lo dice, e ce lo conferma la statistica.

Se il nostro cervello riesce a rimandarci sempre e solo previsioni negative e immagini di sciagure, arriviamo poi all’assurdo in cui siamo infelici anche quando avremmo tutte le condizioni per essere felici, perché non osserviamo la realtà ma viviamo in una nostra matrix creata dalle nostre paure.

Siamo maestri nel rovinarci la vita e riusciamo a farlo in una quantità di modi diversi estremamente creativi, anche senza leggere l’ironico manuale di Paul Watzlawick “Istruzioni per renderci infelici”.

La migliore strategia di organizzazione di uno studio legale inizia da noi stessi, cambiando il modo di pensare, condividendo i valori della nostra professione, che resta eminentemente intellettuale, e aprendoci alla mutazione digitale che tali valori accentua in una prospettiva di condivisione.

Milano, 15. 5.2022

Avv. Giovanni Bonomo – Diritto 24 – A.L. Chief Innovation Officer

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