Lavoro: le riforme arriveranno dall’Europa – intervista all’avv. Cominotto

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Lavoro: le riforme arriveranno dall’Europa.

Sempre più le norme vengono dettate dall’Europa a livello internazionale e meno dall’Italia. Le ultime si riferiscono al salario minimo, allo smart working, e alla privacy.

Per quanto riguarda il salario minimo, lo scorso 14 settembre il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva europea sul salario minimo europeo con 505 voti favorevoli, 92 contrari e 44 astensioni. La direttiva non fissa un salario minimo in tutta Europa, ma stabilisce i criteri per assicurare dei minimi salariali, tenendo conto del costo della vita e del potere d’acquisto.

Sul fronte del trattamento dei dati personali, l’Europa si è espressa recentemente. Il trasferimento dei dati verso Paesi terzi non appartenenti allo Spazio Economico Europeo (SEE, ossia UE + Norvegia, Liechtenstein, Islanda) è uno dei temi più importanti e spinosi tra quelli regolamentati dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR). E ciò influenza l’ambito lavorativo in molti settori. La Commissione UE calcola che nell’area dell’UE a 27 Stati la condivisione dei dati personali possa generare un valore di circa 830 miliardi di Euro nel 2025. 

Lavoro: le riforme arriveranno dall’Europa. Parte dell’intervista dell’avv. Cristiano Cominotto, presidente di A.L. Assistenza Legale, su con la giornalista Livia Ronca in diretta su Tele Lombardia.

Per contattare gli avvocati di A.L. scrivere a info@alassistenzalegale.it

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