Investimento di un minore: la responsabilità del conducente

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INDICE – Investimento di un minore: la responsabilità del conducente

I dati

La legge: articolo 2054 Codice civile

Conducente del veicolo responsabile fino a prova contraria

Fattori influenti e valutazione della responsabilità

Precauzioni del conducente e riduzione della responsabilità in caso di investimento di minore: cosa prevede il Codice della Strada italiano

Prescrizione investimento di minore: quando scatta e come funziona secondo il Codice Civile italiano

I dati

Secondo i dati dell’Istat relativi all’anno 2022, in Italia è stato rilevato un aumento, rispetto al 2021, del numero di incidenti stradali nei quali sono state rilevate lesioni a persone (81.437, +24,7%). Anche il numero dei feriti è in aumento (108.996, +25,7%) e, purtroppo, anche delle vittime entro il trentesimo giorno dall’incidente (1.450, +15,3%). 

Questi dati evidenziano l’importanza di adottare misure di prevenzione e sicurezza per proteggere la vita di tutti gli utenti della strada. In particolare dei cosiddetti “utenti deboli” come i pedoni, soprattutto se minori.

Secondo l’art. 2054 del Codice Civile, il conducente che investe un pedone è tenuto al risarcimento del danno. Salvo che provi di aver adottato tutte le cautele necessarie per evitare l’incidente. La sicurezza dei minori sulla strada è un tema di fondamentale importanza e richiede l’adozione di precauzioni adeguate da parte dei conducenti.

La legge: articolo 2054 del Codice civile

L’art. 2054 del Codice Civile afferma testualmente:

“Il conducente di un veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno [c.c. 2947].

Nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli [c.c. 2055].”

Questo articolo stabilisce dunque la responsabilità oggettiva del conducente di un veicolo per i danni arrecati a terzi dal veicolo stesso. In altre parole, il conducente del veicolo è responsabile per i danni che il veicolo provoca. A meno che non provi di aver fatto tutto quello che era possibile per evitare che l’episodio che ha provocato i danni si verificasse.

L’articolo 2054 prevede infatti delle eccezioni alla responsabilità oggettiva del conducente. In particolare, la responsabilità di chi guida il veicolo non sussiste se egli prova di aver adottato tutte le cautele necessarie per evitare il danno. Ovvero se prova che il danno è stato causato da colpa esclusiva della vittima o di un terzo.

Inoltre, la responsabilità del conducente può essere limitata o esclusa in alcune ipotesi. Ad esempio, se il danno è stato causato da una forza maggiore o da un evento imprevedibile, il conducente potrebbe non essere ritenuto responsabile.

Conducente del veicolo responsabile fino a prova contraria

In generale, in caso di incidente stradale con investimento di minore, il conducente si presume responsabile fino a prova contraria.

Per dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare l’investimento, il conducente deve adottare tutte le cautele esigibili, a partire da una velocità del veicolo adeguata allo stato dei luoghi. Inoltre, deve essere in grado di dimostrare che la condotta del bambino investito è stata anomala e che il suo attraversamento della strada non poteva essere previsto ed evitato neppure mantenendo la massima diligenza nella guida.

Se il conducente non riesce a dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare l’investimento, sarà ritenuto responsabile in via civile. Dovrà risarcire il danno ai genitori del bambino, e in via penale, se sono state causate lesioni alla vittima o se si è verificato un caso di omicidio stradale, così come previsto dal Codice Penale all’articolo 589 bis.

La sentenza

In ogni caso, il giudice può valutare la concorrente responsabilità di entrambe le parti in ragione di una percentuale valutata secondo il caso concreto, tenendo conto della rispettiva condotta. Ciò significa che se il conducente aveva adottato tutte le cautele e il bambino si è parato improvvisamente davanti all’auto in modo totalmente imprevedibile, la sua responsabilità potrebbe essere ridotta o addirittura annullata.

In caso di incidente, sarà fondamentale dimostrare di aver adottato tutte le cautele esigibili per evitare l’investimento e di non aver commesso alcuna colpa.

In tal senso è intervenuta recentemente la Corte di Appello di Bari, con la sentenza n. 517/23 del 29.03.2023. Nella sentenza si ribadisce come il fatto di aver accertato il comportamento colposo di un pedone che è stato investito da un veicolo non sia sufficiente per poter affermare che esclusivamente il pedone sia responsabile di quanto accaduto. I giudici hanno infatti affermato che è comunque necessario che il conducente del veicolo vinca la presunzione di colpa che il già citato articolo 2054 del Codice Civile pone a suo carico. Il conducente, come già spiegato, dovrà quindi essere in grado di dimostrare di aver fatto tutto quanto fosse nelle sue possibilità per evitare l’investimento.

La sentenza ha inoltre specificato che occorre provare che il comportamento anomalo dell’investito non fosse ragionevolmente prevedibile e che il conducente avesse, in relazione alle circostanze del caso, preso tutte le cautele esigibili.

Fattori influenti e valutazione della responsabilità

Come detto, in caso di investimento di un bambino, la condotta anomala del bambino, come nel caso in cui attraversi la strada senza dare la mano alla madre, non influenza la responsabilità del conducente. Quest’ultimo è tenuto a prestare sempre la massima attenzione e ad adottare tutte le precauzioni necessarie durante la guida, anche in presenza di situazioni anomale o imprevedibili.

L’attribuzione della responsabilità in caso di investimento di un bambino è influenzata da vari elementi.

In primo luogo, viene valutata attentamente la dinamica dell’incidente, ovvero come si sono esattamente svolti i fatti. Inoltre, vengono considerate le testimonianze dei testimoni oculari, le dichiarazioni dei protagonisti coinvolti nell’incidente e i verbali ospedalieri.

Le testimonianze sono un elemento cruciale per determinare la responsabilità in caso di incidente. Tuttavia è importante valutare attentamente la credibilità delle diverse testimonianze, in quanto possono influenzare significativamente l’esito del caso. Ad esempio, le testimonianze di testimoni oculari che hanno assistito all’incidente possono essere influenzate dall’angolazione della loro visuale o dalla loro percezione dei fatti, e quindi potrebbero non essere del tutto affidabili.

Inoltre, nella valutazione della responsabilità, può essere presa in considerazione la condotta delle parti coinvolte prima dell’incidente, ad esempio la velocità del conducente, l’attenzione prestata alla guida e il rispetto delle norme del Codice della Strada. Inoltre, può essere valutata la condotta del bambino, ad esempio se ha attraversato la strada in modo imprevedibile o se ha seguito le raccomandazioni della madre.

Infine, il giudice può valutare la concorrente responsabilità di entrambe le parti, ovvero del conducente e del bambino, e determinare la percentuale di responsabilità di ciascuna parte in base alle circostanze del caso specifico.

Precauzioni del conducente e riduzione della responsabilità in caso di investimento di minore: cosa prevede il Codice della Strada italiano

Per evitare di essere dichiarato responsabile, in caso di investimento di un pedone, il conducente deve adottare tutte le precauzioni necessarie per evitare l’incidente. In particolare, ai sensi dell’articolo 141 del Codice della Strada italiano, il conducente deve mantenere una velocità adeguata alle condizioni della strada, del traffico e della visibilità, e deve prestare costantemente attenzione all’ambiente circostante.

Inoltre, il conducente deve essere pronto a reagire a situazioni impreviste, come può essere proprio l’apparizione improvvisa di un pedone sulla strada. Sempre secondo il Codice della Strada, il conducente deve sempre tenere sotto controllo il veicolo e deve essere in grado di fermarlo in ogni momento, e quindi deve mantenere una distanza di sicurezza dal veicolo che lo precede.

Per quanto riguarda l’investimento di un bambino, il conducente deve prestare particolare attenzione nei tratti urbani, nei pressi di veicoli parcheggiati e ai margini della strada, dove possono trovarsi bambini. Inoltre, sempre ai sensi del Codice della Strada, il conducente deve rallentare la velocità del veicolo in presenza di scuole, parchi giochi, attraversamenti pedonali e zone residenziali, dove è previsto un maggior afflusso di pedoni, tra i quali anche bambini.

Pertanto, per ridurre la propria responsabilità in caso di investimento di un bambino, il conducente deve dimostrare di aver adottato tutte le precauzioni necessarie per evitare l’incidente. In particolare, deve dimostrare di aver mantenuto una velocità adeguata, di aver prestato costantemente attenzione all’ambiente circostante e di essere stato pronto a reagire a situazioni impreviste.

Di contro restano tutte le norme previste dall’articolo 190 del Codice della Strada. Qui vengono chiaramente indicati tutti i doveri dei pedoni nella circolazione stradale, con esplicito riferimento alle norme di comportamento dei pedoni per l’attraversamento della strada.

Prescrizione per investimento di minore: quando scatta e come funziona secondo il Codice Civile italiano

Le tempistiche di prescrizione per un incidente stradale con un investimento di minore sono regolate dall’articolo 2947 del Codice Civile italiano.

Il suddetto articolo prevede che il termine di prescrizione sia di 2 anni dalla data dell’incidente stradale. Va però specificato che lo stesso articolo prevede testualmente che:

“se il fatto è considerato dalla legge come reato e per il reato è stabilita una prescrizione più lunga, questa si applica anche all’azione civile.”

In caso di investimento di minore è purtroppo possibile che le conseguenze di un incidente possano rivelarsi di natura penale. Per questo i tempi di prescrizione potrebbero essere superiori ai due anni previsti dal Codice Civile. Questo significa che se in un incidente stradale si dovessero riscontrare delle responsabilità penali, allora i termini di prescrizione per la richiesta di risarcimento danni non saranno più di due anni come da art 2947 del CC. Si adegueranno ai termini di prescrizione previsti dal Codice Penale in base al reato che verrà individuato nel caso specifico.

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