Nell’attuale tragedia umanitaria di cui siamo spettatori, nella speranza che una mediazione esterna tra Russia e Ucraina possa porre fine alle bombe e ai morti, emergono numerosi i temi legati al digitale, trattandosi di un conflitto armato che, per la prima volta, avviene con gli strumenti del XXI secolo: non sono solo armi sofisticate ma anche fenomeni informatici, con l’entrata in scena di nuovi attori, che “hackerano” piattaforme social, exchange di criptovalute e wallet. Trattasi di uno scenario non governabile con le regole di diritto internazionale pensate per le guerre tradizionali.
La Corte penale internazionale dell’Aia ha intanto aperto un’inchiesta, il 28 febbraio scorso, sul caso Ucraina; occorre sapere cos’è e come funziona tale Corte, quali sono i crimini di competenza di questa istituzione e quali le differenze rispetto alla Corte internazionale di Giustizia.
A.L. si è occupata, dedicandovi alcuni incontri anche con professionisti formatori, del tema riguardante i legami tra gli studi legali e i clienti, che mette al centro la questione della corretta comunicazione tra avvocato e assistito. Il dott. Catarozzo ci ha illustrato, tra l’altro, alcune strategie di comunicazione, anche per adattare gli assistiti allo scambio di documenti in modalità digitale.
Restando comunque, come prima strategia di legal marketing, la diffusione di contenuti di alta qualità: la lead generation dello studio verrà di conseguenza. Occorre chiedersi in quale modo gli utenti acquistino interesse per i servizi legali di un avvocato attraverso il content marketing e quali siano adesso le piattaforme utili e che prima erano impensabili, come Tik-Tok.
Come ho spiegato in più articoli e video, lo studio dell’avvocato digitale che fa uso delle nuove tecnologie è improntato anche a misure di sicurezza informatica e richiede un continuo aggiornamento, nell’attuale situazione di vuoto normativo di gran parte delle nuove tecnologie afferenti non solo alla finanza decentralizzata. Pensiamo ai nuovi e promettenti scenari del processo telematico, che nell’ottica della semplificazione e velocizzazione della giustizia prevede una connettività e una capacità di banda di gran lunga superiore a quella che oggi usiamo per le nostre conferenza da remoto.
Intanto il processo di transizione digitale che sta conducendo la P.A. verso una completa dematerializzazione dei procedimenti e dei processi amministrativi, richiede punti fermi di riferimento, chiari e comprensibili per tutti gli operatori del settore. Il Piano Triennale per l’Informatica nella pubblica amministrazione, frutto della collaborazione tra l’Agenzia per l’Italia digitale e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, risponde proprio a questa esigenza..
Si arriverà mai ad una legge organica e unitaria sui servizi digitali? Gli sforzi in tale direzione non mancano se pensiamo al Digital Markets Act (DMA) già approvato dal parlamento UE sul finire dell’anno 2020: trattasi di un pacchetto di misure per i mercati e i servizi digitali, al fine di garantire un comportamento corretto da parte di tutti gli operatori e di mantenere i mercati digitali europei equi e aperti.
Milano, 14. 3.2022
Avv. Giovanni Bonomo – A.L, Chief Innovation Officer – Diritto 24