Una giovane donna pugliese da mesi sta lottando contro la possibilità di rimanere paralizzata a causa di un errore nella diagnosi.
- La donna, madre di un bimbo di tre anni aveva accusato delle vertigini
Tutta la vicenda è iniziata a luglio del 2015, quando la 23enne madre di un bambino di tre anni, si è recata al Pronto Soccorso presso il Policlinico di Bari, accusando delle vertigini, un forte malessere alla testa e gravi nausee. Qui i medici, con una consulenza dei colleghi del reparto di Neurologia, dopo averla visitata, le hanno diagnosticato una forte crisi di panico. E’ stata quindi curata in base a questa diagnosi ed è stata fatta restare in monitoraggio adagiata su una barella per ulteriori ventiquattro ore.
- Sono state effettuate due risonanze magnetiche
La ragazza, non mostrando miglioramenti e tanto meno benefici da questa cura, è stata accompagnata ad effettuare ben due risonanze magnetiche le quali hanno dimostrato all’equipe medica che la giovane stava soffrendo di una grave trombosi nel tronco encefalico.
- La paziente si è trovata in gravi condizioni al reparto di rianimazione
In gravi condizioni la paziente è stata quindi trasportata urgentemente in rianimazione.
A distanza di tre mesi da quel giorno nefasto, la giovane madre è ora ricoverata presso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, affrontando cure e interventi che scagionino la possibilità che la paralisi alle gambe di cui oggi soffre, probabile conseguenza di quel tremendo errore nella diagnosi, la segni a vita e la costringa a muoversi in sedia a rotelle.
- Ora bisogna verificare se si è trattato di un errore nella diagnosi
La Procura di Bari ha aperto un’indagine, dopo l’esposto della famiglia della donna, per appurare eventuali responsabilità mediche, colpe o negligenze che possano aver avuto luogo nel Pronto Soccorso del Policlinico di Bari. Non resta che aspettare che la giustizia faccia il suo corso per sapere se di malasanità si tratti o meno, ma se si è trattato di un errore nella diagnosi, si auspica che sia riconosciuto alla donna un congruo risarcimento danni.
Dott. Claudio Bonato
AL Assistenza Legale – Responsabilità medica