Il concordato preventivo biennale è un’iniziativa pensata per le partite IVA e le piccole imprese che adottano gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) o il regime forfetario. Questo strumento offre la possibilità di semplificare la gestione fiscale e di ottenere maggiore certezza sulle imposte da versare, grazie a una proposta formulata dall’Agenzia delle Entrate. Tale proposta consente di definire anticipatamente il reddito e le imposte dovute nei due anni successivi, con la possibilità di rinnovo per ulteriori due anni. I contribuenti hanno tempo fino al 15 ottobre di ogni anno (15 settembre per il 2024) per accettare l’offerta, impegnandosi a versare le imposte concordate entro il 30 novembre.
Ne ha parlato l’Avv. Francesco Lori – dipartimento di diritto tributario di A.L. Assistenza Legale – in questo articolo su Norme & Tributi Plus de Il Sole 24 Ore.
Opinioni contrastanti e dubbi sulla sua applicabilità
Introdotto con un decreto legislativo il 3 novembre 2023, il concordato ha suscitato diverse opinioni tra gli esperti del settore.
Molti operatori economici hanno sollevato dubbi riguardo alla sua applicabilità, considerando la platea dei destinatari poco interessata e i meccanismi operativi troppo rigidi. Le tempistiche, inoltre, sono state giudicate eccessivamente ristrette.
In risposta a queste critiche, il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, e il presidente della Commissione finanze del Senato, Massimo Garavaglia, stanno discutendo possibili modifiche per rendere il concordato più attraente. Tra le proposte ci sono l’espansione della platea dei destinatari, la semplificazione dei meccanismi di funzionamento e l’allungamento delle scadenze, con l’obiettivo di favorire i contribuenti.