Caso Crisanti, stipendio da Senatore o da Primario?
In una recente intervista su Repubblica.it, il microbiologo eletto col Partito Democratico afferma di aver rinunciato al compenso da parlamentare: “Lo fanno molti magistrati, era più conveniente per la pensione. Posso farlo, la legge parla chiaro. Poi se a qualcuno scoccia, è un altro paio di maniche. Pensavano di liberarsi di me, ma si sbagliavano“.
E inoltre, “Ricopro una posizione apicale sia all’Università che in Azienda ospedaliera. La mia classe di stipendio è elevata, perché fui chiamato come professore di “chiara fama“, – continua Crisanti – Poi ho l’indennità di direzione di dipartimento, di unità complessa e di Malattie infettive. La somma è interessante ma non sono stato lì a contare le centinaia di euro. È solo una questione legata alla pensione“.
Nell’Azienda ospedaliera però emergono alcune tensioni. Nella città di Padova si cerca dunque di andare a fondo e capire se lo stipendio da medico in servizio sia legittimo o meno.
C’è chi sostiene che Crisanti abbia optato per questa decisione perché con lo stipendio da medico guadagnerebbe di più. “È una questione di contributi previdenziali, di continuità nel versamento. Me l’hanno consigliato in Senato. Del resto è una cosa che fanno molti magistrati, è una prassi normale. È una cosa legittima – ha aggiunto – consentita dalla legge”.
Caso Crisanti, stipendio da Senatore o da Primario? Parte dell’intervista dell’avv. Cristiano Cominotto, presidente di A.L. Assistenza Legale, su Giornale Radio, condotta in studio e in diretta dalla giornalista Vicky Mangone.
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