Caduta da dromedario? Con la sentenza n. 9317 dell’8 maggio 2015, la Corte di Cassazione ha definitivamente risolto una querelle giudiziaria intrapresa da un turista italiano, che durante un viaggio in Tunisia, riportava lesioni personali, essendo caduto da un dromedario
Caduta da dromedario? Citato il tour operator
L’attore citava in giudizio il tour operator per ottenere il risarcimento del danno subito, rimarcando nei primi atti introduttivi come la gita in dromedario non fosse contemplata nel programma vacanziero, ma fosse stata acquistata da operatori in loco, tramite il personale del tour operator, che aveva il compito di seguire la clientela ed agevolare i contatti con i locali.
Caduta da dromedario? La decisione della Corte di Appello
I giudici in appello riformavano la sentenza di primo grado che accoglieva la domanda attorea. Sostenevano i Giudici di merito in primo luogo che il programma di viaggio predisposto dal tour operator prevedesse espressamente che qualunque prenotazione e/o acquisto di biglietti per eventuali escursioni sarebbe stato instaurato direttamente con le varie agenzie tunisine, ed escludendo pertanto che il tour operator potesse essere considerato organizzatore delle escursioni medesime.
In secondo luogo, ritenevano i giudici in appello che non potesse essere ascritta al tour operator alcuna responsabilità dell’occorso incidente perché il pacchetto del tour operator non contemplava espressamente un’escursione in dromedario, ma per quella data semplicemente un viaggio in fuoristrada con pernottamento in tenda.
Caduta da dromedario? La decisione della Corte di Cassazione
In sede di legittimità gli ermellini, confermavano la sentenza dei giudici in appello, e censuravano il motivo di doglianza del turista secondo cui gravava sul tour operator un obbligo di protezione che imponeva ex D.l. 11/1995 di “adottare tutte le misure atte a garantire la sicurezza dei propri partecipanti”.
Caduta da dromedario? Stabilito in questo caso il ruolo di sola intermediazione del tour operator
Gli ermellini hanno ritenuto il ricorso del turista del tutto infondato in quanto nessun obbligo di risarcimento del danno poteva sussistere in capo al tour operator, avendo esso svolto tramite proprio personale semplicemente un “ruolo di mera intermediazione nell’acquisto dell’escursione”
