Quando si parla di assegno di mantenimento si affronta un argomento per la maggior parte dei casi spinoso. Vuoi per le vicende familiari che hanno causato la separazione dei coniugi, vuoi per la discussione che ne consegue sulla cifra che uno dei due dovrà erogare alla parte debole della coppia.
Avvocato per calcolo assegno di mantenimento: la coppia
Solitamente è il marito la figura che elargisce l’assegno di mantenimento alla ex moglie, perché la parte più debole economicamente nella coppia, solitamente, è la donna.
Ma negli ultimi anni la situazione si sta lentamente parificando. Anche alcune donne giovano di uno stipendio sostanzioso e, successivamente alla fine di un matrimonio, sono tenute a versare l’assegno di mantenimento all’ex coniuge.
Come si evince, è un ambito molto vasto e riguarda un periodo molto delicato della vita di una coppia. Ci sono donne in situazioni umilianti e difficili ma lo stesso si può dire per altrettanti uomini che si trovano in situazioni ugualmente difficili.
Avvocato per calcolo assegno di mantenimento: la Cassazione
Vediamo 3 punti importanti da sapere sulla separazione e il relativo assegno di mantenimento.
L’assegno di mantenimento non riguarda più solamente le donne ma anche gli uomini. Oggi alcune donne guadagnano molto bene e sono tenute ad aiutare economicamente l’ex marito.
L’assegno di mantenimento non è per sempre. I tribunali ultimamente tendono a riconoscerlo per un tempo limitato. Viene stabilito dai giudici che verrà erogato per un periodo che va da alcuni mesi al massimo di tre anni. Soprattutto nel caso in cui la donna sia una donna giovane, le viene garantito l’assegno di mantenimento per un periodo di tempo limitato, affinché riesca a trovare una posizione lavorativa soddisfacente a garantire un assetto economico. Finito il periodo di accompagnamento la donna dovrà farcela da sola.
In ultimo, l’assegno di accompagnamento non deve riconoscere il medesimo tenore di vita di cui godeva durante il matrimonio Secondo la sentenza numero 11504/17 del 10 maggio 2017 la Cassazione ritiene che l’assegno in favore del coniuge meno abbiente non verrà più stabilito in base al tenore di vita che la coppia aveva durante il matrimonio, ma in base “all’indipendenza o autosufficienza economica” dell’ex coniuge che lo rivendica.
Per poter chiedere risarcimento danni devono sussistere questi punti imprescindibili:
Si deve aver subito un danno.
Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di qualcuno.
Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.
Il consiglio, per chi abbia subito danni a causa di separazione o divorzio, è quello di rivolgersi a un avvocato per poter far valere al meglio i propri diritti.