La responsabilità da custodia: cosa, custode, danneggiato e l’incidenza del caso fortuito

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L’evoluzione della responsabilità da custodia secondo la giurisprudenza. – La responsabilità da custodia: cosa, custode, danneggiato e l’incidenza del caso fortuito.

L’articolo 2051 del Codice Civile italiano, che disciplina la responsabilità da custodia, è stato oggetto di numerosi interventi della Cassazione nel corso dell’ultimo anno, in seguito alle pronunce delle sezioni unite della Suprema Corte su questa materia. In particolare, il pronunciamento delle SS.UU. del 30 giugno 2022 (sentenza n. 20943) ha affrontato la questione della responsabilità da custodia in modo approfondito.

Una breve rassegna delle massime emesse negli ultimi mesi potrebbe rivelare eventuali mutamenti nella giurisprudenza riguardo alle complesse relazioni tra cosa, custode, danneggiato e il ruolo del caso fortuito, nonché le implicazioni probatorie associate.

Ne ha parlato l’Avv. Alessandro Minin – Responsabile Dipartimento Responsabilità Civile e Infortunistica Stradale di A.L. Assistenza Legale su Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi Plus.

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Responsabilità oggettiva del custode: visione consolidata e prova del nesso causale secondo la Cassazione

È ormai consolidata la visione della responsabilità oggettiva (non più presunta, ma liberabile dal caso fortuito come stabilito nella sentenza Cass. n.3651/2006). Le SS.UU. hanno affermato un criterio di attribuzione della responsabilità che prescinde da qualsiasi elemento di colpa del custode, richiedendo semplicemente l’allegazione e la prova del nesso causale tra la cosa e il danno per ottenere il risarcimento di quest’ultimo.

La responsabilità del custode, secondo la Cassazione (sentenza n. 26882 del 2023), ha un carattere oggettivo. Ciò significa che la capacità di vigilare sulla cosa, di mantenerne il controllo e di neutralizzarne le potenzialità dannose non costituisce un elemento costitutivo della fattispecie, ma è da considerarsi un canone interpretativo funzionale a svelare la ratio legis che sottende l’assegnazione del danno (come affermato anche nella sentenza Cass. 11152/2023).

Responsabilità da custodia: maggiore tutela del danneggiato e semplificazione degli oneri probatori

Questi sviluppi giurisprudenziali indicano una tendenza verso una maggiore tutela del danneggiato nella responsabilità da custodia, semplificando gli oneri probatori richiesti per ottenere il risarcimento.

La responsabilità oggettiva del custode, basata sul nesso causale tra la cosa e il danno, permette al danneggiato di richiedere il risarcimento senza dover dimostrare la colpa del custode.

È importante tenere presente che la giurisprudenza continua a evolversi, e potrebbero verificarsi ulteriori cambiamenti in futuro. Al fine di comprendere appieno le implicazioni legali e probatorie nella responsabilità da custodia, è consigliabile consultare sempre le più recenti pronunce della Cassazione e degli altri organi giudiziari competenti.

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