Processo penale – illecita detenzione di sostanza stupefacente

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TRIBUNALE PENALE DI ROMA, nel procedimento penale con giudizio direttissimo, con l’accusa di illecita detenzione di sostanza stupefacente di 35 flaconi di metadone cloridrato, per la violazione del V co. Dell’art. 73 d.p.r. 309/90.

L’imputato è andato assolto, non essendo emersi elementi univoci in ordine alla finalità di cessione a terzi della sostanza da lui detenuta.

Infatti, nonostante il rinvenimento di un non irrisorio quantitativo di metadone nella disponibilità dell’imputato, la difesa ha fatto emergere alcuni dati a favore dell’imputato, quali: l’assenza di ulteriori elementi di conferma dello scopo illecito della detenzione; la sua frequentazione al Sert, mediante produzione della relativa certificazione, rappresentativa della propria tossicodipendenza, nonché le affermazioni dell’imputato, che ha sostenuto di aver preso il metadone per assumerlo a casa, evitando l’incomodo di recarsi tutti i giorni presso il Sert.

Pertanto, alla luce delle risultanze processuali, le spiegazioni offerte dall’imputato sono apparse al Tribunale come verosimili, non potendo dirsi raggiunta la piena prova della sussistenza dell’elemento dell’illiceità della detenzione di cui all’art. 73 d.p.r. 309/90.

PERTANTO il Tribunale ha assolto l’imputato.

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