L’incidente in moto di Giorgio.
Giorgio faceva l’assicuratore a Roma. Aveva divorziato da poco con Lara ed aveva avuto tre figli maschi da quel matrimonio: Alessandro, Luigi e Matteo.
Quel giorno di primavera, Giorgio era in giro per Roma per vedere dei clienti e fargli sottoscrivere delle polizze assicurative.
In corrispondenza di un crocevia, un’altra vettura non rispettava il segnale semaforico rosso e centrava in pieno la macchina di Giorgio che procedeva regolarmente nella sua direzione di marcia e con la luce del semaforo verde.
In seguito all’incidente Giorgio sopportava dei seri danni, in particolare alla gamba destra che rimaneva schiacciata nelle lamiere della macchina.
Giorgio si rivolgeva agli scriventi avvocati, i quali cercavano di raggiungere un accordo con l’assicurazione senza alcun esito.
Iniziava pertanto il giudizio avanti al Tribunale.
Purtroppo durante la causa Giorgio veniva a mancare per circostanze inaspettate e del tutto estranee all’incidente.
I tre figli Alessandro Luigi e Matteo rimasti orfani del padre e tutti maggiorenni, si decidevano a continuare il giudizio.
Nel corso della causa la consulenza tecnica d’ufficio attestava l’invalidità in vita di Giorgio pari al 20%, aumentata della quota massima del 39% di personalizzazione, per la lunghissima convalescenza subita da Giorgio e le sofferenze ad essa connesse, e per i periodi di inabilità temporanea, l’ammontare del risarcimento con rimborso delle spese mediche veniva attestato in euro 166.432,28 oltre agli interessi.
Il giudice stabiliva che tale somma di euro 166.432,28 oltre agli interessi, doveva essere corrisposte ai tre figli Alessandro Luigi e Matteo, frazionata in parti uguali ognuno per la sua quota.
I tre figli successivamente percepivano dall’assicurazione la somma accordata dal giudice comprensiva degli interessi.