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Cosa fare in caso di licenziamento: i consigli dell’avvocato


Cosa fare in caso di licenziamento

Quando si scopre di essere stati licenziati si entra in quella che viene definita da tanti terapeuti come una delle fasi più stressanti della vita. E’ sicuramente un periodo difficile e logorante ma grazie a cinque piccoli accorgimenti saprai cosa fare in caso di licenziamento e sarai in grado di affrontare nel migliore dei modi questa situazione spiacevole.

1 – Innanzitutto per essere valido un licenziamento deve essere accompagnato da una lettera formale nella quale  sarà chiesto al lavoratore di apporre una firma. Qualora ci si rifiuti di firmarla, sarà premura del datore di lavoro inviarla a casa tramite raccomandata. E’ altresì obbligatorio per il datore di lavoratore dare un preavviso, che sarà commisurato in base a quanto tempo si è lavorato per quella azienda. Starà alla discrezione dell’azienda decidere se il lavoratore opererà o meno durante il periodo di preavviso; qualunque sia la decisione il periodo di preavviso andrà retribuito.

2 – Due sono le ragioni per le quali un lavoratore può essere licenziato: per giusta causa o per giustificato motivo oggettivo. Sta al dipendente capire se le motivazioni per le quali viene licenziato siano valide, in caso contrario ha la possibilità di impugnare il licenziamento.
Essere licenziato per giusta causa  equivale ad aver commesso un atto così grave da non consentire anche in via provvisoria la prosecuzione del rapporto di lavoro.
Essere licenziato per giustificato motivo oggettivo può succedere quando vengono alla luce problemi economici o di ristrutturazione dell’azienda.

3 – Se il licenziamento è stato di tipo discriminatorio, si avrà diritto anche alla reintegra del proprio posto di lavoro. Qualora si venga licenziati per giustificato motivo si avrà diritto al preavviso, al TFR (trattamento di fine rapporto) e all’indennità di disoccupazione (la cosiddetta NASPI).
Quando invece il licenziamento non è giustificato, oltre quanto detto per il caso di giustificato motivo, si darà al lavoratore anche un indennizzo che varia in base al numero di dipendenti dell’azienda.

4  – Le tempistiche per far valere i propri diritti sono molto rigide. Nel caso in cui si sospetti di essere stati licenziati ingiustamente si hanno 60 giorni di tempo per impugnare il procedimento inviando una lettera. La richiesta per la NASPI dovrà essere effettuata entro 68 giorni dal licenziamento. Il pagamento del TFR andrà saldato entro i 30 giorni successivi al licenziamento o seguendo le indicazioni presenti nel proprio contratto.

5 – Le competenze specifiche di avvocati esperti in diritto del lavoro sapranno rendere questo percorso meno stressante e garantiranno di far valere i propri diritti al meglio possibile. In ultima analisi, affidarsi a un team di professionisti legali è sicuramente il modo migliore per far valere i propri diritti.

Cosa fare in caso di licenziamento

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